
Dopo l’aggiudicazione dell’appalto per la raccolta differenziata dei rifiuti, l’assessore comunale al ramo, si sarebbe presentato all’imprenditore, che si era assicurato la gara dicendogli che, avrebbe potuto avere problemi a stare a Naro, se non avesse stipulato un contratto di guardania, con un istituto di vigilanza. Per convincerlo a firmare “l’accordo” gli avrebbe detto che si sarebbe fatto referente, per stoppare eventuali richieste delle locali famiglie mafiose.
Tre anni di reclusione è la richiesta avanzata dal pubblico ministero Chiara Bisso, per l’ex assessore del Comune di Naro, Francesco Lisinicchia, accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità. La pena è ridotta di un terzo per effetto del giudizio abbreviato.
Dopo la requisitoria, il Gup del Tribunale di Agrigento Stefano Zammuto ha rinviato l’udienza al 9 giugno per l’arringa dei difensori, gli avvocati Diego Giarratana e Antonio Panico, poi eventuali repliche e sentenza. Il narese, il primo dicembre del 2018, finì agli arresti domiciliari.