Agrigento Capitale della Cultura 2025: due eventi: riaperti “I Luoghi del Caos” e inaugurato il “Teatro dei pupi”
Doppio, importante evento ad Agrigento: all’interno del “Museo dei Pupi” del Maestro costruttore Carmelo Guarneri è nato un nuovo spazio di incanto: il “Teatro dei Pupi”; è stata inaugurata la mostra del Maestro Roberto Vanadia “I Luoghi del Caos” negli spazi del Convento dei Padri Filippini.
La nascita del “Museo dei Pupi” è stato un vero e proprio atto d’amore per la città, per i bambini, per i viaggiatori. La sua creazione ha portato con sé una missione: custodire e tramandare una tradizione che rischia di scomparire, offrendo alle nuove generazioni laboratori dove scoprire e coltivare il proprio talento.
Nel suo interno è adesso nato il “Teatro dei Pupi”. La serata inaugurale è stata un sogno che ha preso forma: cavalieri e dame di un Tempo perduto che sono tornati a vivere sul palcoscenico. Il pubblico è stato immerso nella magia, confortato da atmosfere antiche e dal sapore autentico di un “dolcetto” che ha raccontato la memoria di un tempo lontano.
Con i “I Luoghi del Caos” l’arte etnoplastica del Maestro Roberto Vanadia è tornata a vivere, restaurata e riallestita, negli spazi del Convento dei Padri Filippini. Un omaggio alla cultura e alla tradizione del Natale: un presepe che si accende in ogni stradina, in ogni casa, in ogni gesto. La storia di una terra che continua a sorprendere, raccontata come un viaggio sensoriale che intreccia vista, tatto, udito e gusto. Un invito a sedersi sugli antichi scalini e ritrovare sé stessi, nel cuore di Agrigento.
Gli eventi sono stati organizzati dall’associazione “Sicilia Amara di Rosa Balistreri” e gestiti mirabilmente dal direttore artistico Berta Ceglie. Presenti, tra gli altri, il sindaco di Agrigento Francesco Miccichè, gli assessori comunali alla Cultura Sandro Montalbano e allo Sport e Spettacolo Carmelo Cantone, il Prefetto Salvatore Caccamo Salvatore,il sindaco di Naro Milco Dalacchi, il Comandante Provinciale dell’Arma Dei Carabinieri Nicola De Tullio. L’ingegnere Vincenzo Rinaldi Soprintendente Beni Culturali e Ambientali di Agrigento e il dottore Giacomo Lipari Etnoantropologo della Soprintendenza di Agrigento, non potendo presenziare, hanno inviato messaggi di grande partecipazione e supporto alle due manifestazioni.
Da sottolineare la presenza dell’attore e regista Pippo Alvaro che con grande immedesimazione nel ruolo di Luigi Pirandello nel parlare dei Suoi “I Luoghi del Caos” accompagna gli astanti non solo a camminare nelle stradine animate a dar vita ad una memoria passata ma, invita a non cedere all’abbandono di una memora che è storia che è cuore.
Infine, la voce di Rosa Balistreri nei canti della tradizione popolare, il profumo di cannella e di arancio come percorso sensoriale hanno reso gli occhi di chi guarda e il sorriso di chi ricorda la conferma che l’identità di ciascuno di noi risiede in ogni molecola della memoria.
Ha dichiarato il sindaco Francesco Miccichè: “È stato inaugurato uno spaccato della tradizione agrigentina e siciliana grazie ai nostri artisti dei quali dobbiamo andare fieri. L’Opera dei Pupi fa parte della cultura della nostra provincia ed è un perfetto ponte tra il passato e presente. Grazie ai presepi abbiamo uno spaccato del nostro centro storico cittadino. Una storia di cultura e di arte che così possiamo tramandare alle nuove generazioni”.
Ha detto Berta Ceglie: “Questi due eventi sono nati come si nasce alle cose importanti: in silenzio, con rispetto, con la cura che si deve ai gesti che restano. Il Teatro dei Pupi e I Luoghi del Caos non sono soltanto inaugurazioni: sono un respiro restituito alla città, un filo che ricuce memoria e futuro. Dentro il Museo dei Pupi, i cavalieri hanno ripreso a camminare. Hanno mosso i loro passi antichi davanti agli occhi dei bambini, dei viaggiatori, di chi ancora crede che la bellezza possa salvare. E nel Convento dei Filippini, il presepe del Maestro Vanadia ha riaperto le sue strade: piccole, fragili, luminose. Strade che parlano di noi, della nostra infanzia, delle case che abbiamo perduto e di quelle che continuiamo a cercare. Prima di accedere al presepe, un’installazione accoglie i visitatori: i costumi dei Re Magi, preceduti da due soldati romani, opere di altissima sartoria realizzate da AntoFlash. Sono figure che non si limitano a essere esposte: custodiscono un’attesa, aprono un varco, preparano lo sguardo a un incontro antico e sempre nuovo. Ho visto il pubblico emozionarsi, riconoscersi, ritrovarsi. Ho sentito la città respirare insieme a noi. E in quel respiro c’era tutto: la voce di Rosa Balistreri, il profumo di cannella, la memoria che non vuole arrendersi. Ringrazio gli artisti, le istituzioni e ogni persona che ha creduto in questo cammino. Agrigento merita luoghi che sappiano raccontarla e, allo stesso tempo, proteggerla. Noi continueremo a farlo: con la forza delle radici e con la luce delle visioni che ancora devono nascere”.
Due eventi, un’unica visione per celebrare Agrigento come Capitale Italiana della Cultura 2025, con la forza delle radici e la luce delle nuove visioni.
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