È entrato ufficialmente in funzione il nuovo dissalatore di Porto Empedocle, il primo dei tre impianti strategici voluti dalla Regione Siciliana per fronteggiare l’emergenza idrica che da mesi attanaglia l’isola. L’annuncio arriva dal presidente della Regione Renato Schifani, che parla di “una risposta immediata e tangibile ai bisogni dei cittadini e delle imprese”.
A partire da oggi, 50 litri al secondo di acqua dissalata sono stati immessi nella rete idrica cittadina, convogliati nel nodo di Villaseta, a servizio di Agrigento. La produzione aumenterà progressivamente con ulteriori 25 litri l’11 agosto e altri 25 litri tre giorni dopo, fino a raggiungere un regime stabile di 100 litri al secondo.
“L’entrata in funzione del dissalatore di Porto Empedocle – ha dichiarato Schifani – rappresenta un risultato concreto nella lotta alla crisi idrica che colpisce da tempo il nostro territorio. Il mio governo continua con determinazione su questa strada per garantire alla Sicilia un futuro più sicuro e sostenibile sul piano delle risorse idriche”.
Il dissalatore di Porto Empedocle è solo il primo tassello di un piano più ampio che prevede la realizzazione di altri due impianti, attualmente in corso di costruzione, a Gela e a Trapani. Il progetto complessivo è sostenuto da un finanziamento regionale pari a 110 milioni di euro, di cui 90 milioni provenienti dal Fondo di sviluppo e coesione(grazie all’accordo siglato nel maggio 2024 tra Schifani e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni) e 20 milioni dal bilancio regionale, di cui 10 destinati alla gestione degli impianti.
Con l’attivazione del dissalatore empedoclino, la Sicilia compie un passo importante nella direzione dell’autonomia idrica, ponendo le basi per una gestione più efficiente, moderna e resiliente delle proprie risorse.
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