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Home » evidenza » Porto Empedocle 2018 e la solitudine di Ida

Porto Empedocle 2018 e la solitudine di Ida

13 Aprile 2018
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-di Calogero Conigliaro

Anche per Porto Empedocle è iniziato l’anno 2018 e bisogna riconoscere che peggio non poteva partire. L’ennesimo sciopero abusivo provocato dalla disperazione di chi avanza numerosi stipendi, mentre la fobia delle imprese di vedere aumentare le 7 fatture ancora non saldate da parte del Comune non crea certamente un clima piacevole.

Stavolta si è arrivati al punto che intere vie cittadine sono rimaste bloccate a causa dei rifiuti gettati in mezzo la strada.

Una situazione insostenibile che non può essere più tollerata, soprattutto se si considera che Porto Empedocle dalla primavera sino all’estate è una città con un’economia sempre più legata al turismo.

Hotel, bar, ristoranti e B&B che pagano tasse salate non possono vedere colpita così la loro economia di sussistenza.

Massimo rispetto per i netturbini e le loro famiglie che vedono gli stipendi tardare ad arrivare, ma qualunque categoria ha diritto a scioperare e manifestare il proprio malessere nei limiti del rispetto degli altri.

Se un giornalista non viene pagato regolarmente non fa sciopero per una settimana lasciando tutti senza informazioni, stessa cosa se mai dovesse accadere ai ferrovieri o ai poliziotti.

Ci sono categorie che hanno responsabilità precise, immaginate se scioperassero i medici con tale metodologia!

Scherzi a parte il problema c’è e va risolto immediatamente.

L’Amministrazione Comunale deve mobilitarsi già da domani, incontrando tutte le autorità civili nonché aziende, sindacati e operai, vista la situazione così drammatica, va anche chiesto un incontro con il Presiedente della Regione Nello Musumeci.

Chiusa parentesi raccolta rifiuti, per Porto Empedocle resta aperta quella che Orazio Guarraci chiama la “vertenza”, ossia il rapporto con le grandi aziende del territorio. Ida Carmina deve spiegare alla città cosa l’Amministrazione ha fatto in quest’ottica.

Italcementi, Enel, Moncada, Italkali.

Qualcosa si è fatto con Italcementi, con Enel le sponsorizzazioni sono giunte anche se abbastanza modeste, ma del rigassificatore quali notizie? Non si sa il

contenzioso con Moncada a che punto sia, mentre con Italkali una discussione seria sulla Kainite andrebbe fatta.

Una dettagliata relazione alla città, magari in conferenza stampa è doverosa.

Non possiamo però nascondere che Ida Carmina deve anche spiegare alla città che rapporti ci siano stati dal suo insediamento con Ferrovie Kaos che è un potenziale polmone per la città dal punto di vista turistico.

Quando si parla di rapporti si intente atti formali, con gli organi amministrativi delle ferrovie, non rapporti personali (di stima o meno!).

Altro argomento spinoso è quello dei contratti di sviluppo su cui l’opposizione ha più volte polemizzato, infine sulla cultura bisogna comprendere cosa si stia facendo per favorire il ricorso della soprintendenza contro la bocciatura del Museo della Torre di Carlo V. Il Movimento 5 stelle alle elezioni regionali è risultato tra i più votati in città, abbiamo detto quante problematiche economiche esistano nella realtà empedoclina, ma oggi Ida Carmina appare una donna sola.

Dove sono i parlamentari regionali pentastellati?

Dove quelli nazionali?

Dove i big nazionali del movimento?

Eppure la giunta Carmina è composta per l’80% da esponenti grillini.

Allora ci sono due scelte, quella di continuare a far sventolare la bandiera a cinque stelle, pur senza maggioranza in consiglio comunale, ma con la mobilitazione regionale e nazionale del movimento 5 stelle, a favore della Carmina e dei suoi assessori kamikaze, oppure cercare anche se in ritardo, di ammainare la bandiera politica promuovendo una nuova amministrazione di salute pubblica, composta dalla società civile, ammesso e concesso che a questo punto qualcuno di autorevole, in un momento così difficile, sia disposto ad entrare in giunta!

Le decisioni, dopo l’analisi politica, spettano al movimento stellato empedoclino e a Ida Carmina, non è una battaglia da social network, ma un momento amaro dove i rapporti personali c’entrano ben poco, perché un movimento politico non è una comitiva!

E’ il momento che la dirigenza politica responsabile, trovi la forza di reagire, oppure la storia farà il suo corso, il tempo dei vediamo è finito se mai fosse esistito (Leggi anche).

Calogero Conigliaro

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