“La Generazione delle Scuse: Quando la Colpa è Sempre degli Altri”
Quello che un tempo era un tranquillo rifugio per diportisti e una struttura turistica della nostra città, il porticciolo di San Leone, sta rapidamente diventando un teatro di degrado giovanile. L’ultimo episodio sconcertante si è verificato solo pochi giorni fa, quando una rissa violenta tra giovani è culminata con una moto gettata in mare, un gesto di estrema sfida che testimonia una violenza sempre più incontrollata e assurda.
San Leone, un tempo meta prediletta per famiglie e turisti, oggi sembra essersi trasformato in un campo di battaglia per una nuova generazione, dove ordine e rispetto sono stati sostituiti da rabbia e disprezzo. Questo non è un episodio isolato: le risse tra giovanissimi stanno diventando un fenomeno preoccupante, sintomo di un malessere profondo che stiamo colpevolmente ignorando.
Questi ragazzi, alcuni dei quali poco più che adolescenti, hanno trasformato il porticciolo in un epicentro della malavita urbana, un luogo dove sfogare la loro frustrazione con atti di vandalismo e violenza gratuita. Questo degrado non è solo una questione di ordine pubblico, ma un allarme sociale che dovrebbe scuotere le coscienze di tutta la comunità. Occorre maggiore responsabilità soprattutto da parte di chi gestisce i locali notturni con vendita di alcolici, perché prima o poi “la mula” morirà per tutti. Continuare a ignorare la connessione tra l’abuso di alcol e questi episodi di violenza sarebbe un errore fatale.
Ma cosa sta accadendo ai nostri giovani? Cosa li spinge a esprimere la loro rabbia in questi modi? È evidente che ci troviamo di fronte a una generazione che si sente abbandonata, priva di punti di riferimento e di opportunità reali. Le istituzioni, la scuola, la famiglia—tutti noi abbiamo fallito nel fornire loro alternative valide, nel mostrare loro una via diversa da quella della violenza e dell’autodistruzione.
E mentre noi adulti continuiamo a ignorare i segnali e a chiudere gli occhi di fronte a questa realtà scomoda, il porticciolo di San Leone diventa il simbolo di questo fallimento collettivo.
Una riflessione interessante viene da Julio Velasco: “I giovani di oggi non sono diversi da quelli di prima, ma sono i genitori a essere cambiati”. Molti di loro inculcano idee sbagliate ai propri figli. Immaginate un ragazzo che ha un problema a scuola e i genitori gli dicono che il problema non è lui, ma gli insegnanti. Come può questo ragazzo sviluppare autocritica? Crescerà convinto di avere sempre ragione.
Ma cosa succederà quando, da adulto, affronterà il mondo reale, con le sue difficoltà e insidie? Si renderà conto che i genitori, per amore, gli hanno mentito. Non sei sempre il migliore! Nelle squadre sportive, questo problema emerge spesso: molti ragazzi mostrano insicurezza in se stessi proprio a causa dell’atteggiamento dei genitori. Non avendo sviluppato anticorpi alla frustrazione, tendono a incolpare gli altri dei propri errori. Questo crea in loro insicurezza e paura di sbagliare, influenzando negativamente la loro personalità futura.