di Eugenio Cairone

La lettera del Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Graziano Delrio all’Anas riguardo il ponte Petrusa, non ha sortito ancora effetti, almeno ufficialmente.
Nessuno, infatti, sa dire quando riprenderanno i lavori per il ripristino della viabilità nella zona. Siamo, insomma, alle solite.
E mentre si attende una risposta da chi avrebbe dovuto già darla senza aspettare la missiva del Ministro, i disagi per gli automobilisti continuano.
Una vergogna che ha visto radunati sul posto i sindacati e tanti cittadini penalizzati, soprattutto favaresi ma anche abitanti della zona nord di Agrigento.
Non sappiamo, a questo punto, se la relazione richiesta all’Anas dal Ministro sia arrivata.
Non sappiamo nulla e invece sarebbe opportuno conoscere, intanto, i motivi del ritardo per la realizzazione del nuovo viadotto.
L’Anas, nel frattempo, come essa stessa aveva comunicato, avrebbe dovuto valutare la migliore soluzione possibile per il ripristino della circolazione.
Stando cosi le cose, l’Azienda non avrebbe valutato proprio nulla.
Ricordiamo che i ritardi nei lavori della 640 nel tratto agrigentino finirono nel mirino del sottosegretario Simona Vicari, l’unica che ci mise la massima attenzione per dare risposte certe ai cittadini chiedendo persino un’ispezione.
Ma non ci fu bisogno essendo decisa la data dell’inaugurazione con una cerimonia in pompa magna.
Molto più che una semplice passerella.
Peccato che andati via tutti in zona Petrusa rimane un caso di pressappochismo nauseante, con Simona Vicari dimissionaria che stavolta, purtroppo, non potrà darci una mano.
Eugenio Cairone
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