LICATA. Avrebbero ucciso quasi sicuramente i randagi che stazionano nel quartiere Montecatini ed alla stazione ferroviaria a Licata. Per fortuna, le polpette avvelenate sono state scoperte i tempo da volontari animalisti che da un po’ di tempo a questa parte hanno alzato la soglia d’attenzione per evitare la strage di cani che si è registrata in maniera cruenta a Sciacca.
Le esche vengono utilizzate da chi intende uccidere i randagi. Qualcuno le aveva gettate nelle aiuole della zona, evidentemente augurandosi che i cani andassero a mangiarle. A denunciare l’accaduto è stato sui social, il licatese Marco Angelo Zimmile: “Attenzione, rinvenute polpette avvelenate – ha scritto in un post – alla Montecatini. Chi ha cani usi la massima cautela. Le esche sono state portate alla stazione dei carabinieri”. E’ stata formalizzata una denuncia.
Il fatto, purtroppo non nuovo, rimane di una gravità assoluta. Non è certo questa la soluzione per il grave fenomeno del randagismo che si registra nelle nostre città. Stavolta, grazie al ritrovamento, una nuova strage di cani è stata evitata. E non è la prima volta che si registrano episodi simili. Nel mese di febbraio scorso, il gruppo “Licata Libera” ha denunciato il ritrovamento di “polpette avvelenate” alla Marina, non lontano dal porto, in sostanza in corso Argentina ed a Marinello. “Sollecitiamo chi di dovere a trovare una situazione a questo problema il prima possibile – avevano spiegato nella denuncia formalizzata alle forze dell’ordine, i volontari dell’associazione – la situazione è diventata insostenibile. I cani non possono pagare per le colpe della legge. Chiediamo ai residenti la massima attenzione per l’eventuale presenza di gente sospetta: chiamate immediatamente le forze dell’ordine”.
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