Superando la soglia dei 60 anni, Pietro La Torre, un precursore nel mondo del catering e figura di spicco nella realtà siciliana, si ritrova a contemplare il passato e il futuro della sua esistenza. Ma da questa introspezione nasce un desiderio profondo: quello di essere d’aiuto agli altri. Il suo cammino ha radici a Canicattì, dove si trasferì dalla Germania all’età di diciotto anni. In queste giornate di festa, La Torre è il motore che anima il Natale cittadino, promuovendo mercatini, presepi, casa di babbo natale e decorazioni per avvolgere tutti in un’atmosfera calorosa e accogliente.
La sua generosità si estende anche alle iniziative benefiche, come la Cena di Raccolta Fondi per la beneficenza il prossimo 15 dicembre presso La Tenuta, un evento nato da un ricordo indelebile della sua infanzia. Figlio di una famiglia numerosa, La Torre ha vissuto tempi di restrizione economica estrema. Suo padre, emigrato in Germania come carpentiere, inviava a casa la somma di 50mila lire, un sostegno vitale per la famiglia. Ogni visita al negozio alimentare era un’occasione per desiderare la famosa “Fiesta”, un lussuoso snack al cioccolato che per lui rappresentava un sogno irrealizzabile. Cresciuto con il gusto del pane raffermo e dello zucchero, il desiderio per quella merendina era così intenso che un giorno, senza pensarci due volte, prese la banconota di 50mila lire dal cuscino della mamma per soddisfare quel desiderio. Le conseguenze furono un incontro doloroso con la disperazione della madre, ma anche un insegnamento prezioso sul valore del sacrificio.
Oggi, La Torre è uno chef e imprenditore affermato, affiancato dai suoi tre figli Vincenzo, Chiara e Sabrina, che hanno preso le redini dell’azienda di famiglia, e dai suoi nipoti, la terza generazione che già si avvicina al mondo della cucina. Ma ora è giunto il momento di pensare agli “invisibili”, coloro che soffrono in silenzio per la vergogna di chiedere aiuto, persone che un tempo conducevano una vita agiata ma che ora lottano persino per pagare le bollette. Attraverso le associazioni di volontariato, l’obiettivo è quello di sostenere queste anime bisognose.
Recentemente, La Torre ha donato 20mila euro, di cui una parte sarà destinata alla creazione di un parco giochi in città. Ma la generosità non si ferma qui: l’evento clou è la cena di beneficenza. Questo è solo l’inizio del percorso di La Torre. Dopo 45 anni di sacrifici, considera questo momento non come un traguardo, ma come un nuovo inizio. La prossima sfida potrebbe essere la più grande di tutte: ricominciare da zero. Un nuovo ristorante, un amore profondo per la cucina e il desiderio di emozionarsi di nuovo con lo stesso stupore di quando era bambino.
La Cena di Beneficenza offre piatti prelibati che parlano non solo di sapore, ma anche di emozioni e solidarietà:
- Tentacoli di Polpo arrosto con crema di carote, mele e cipolla di Castrofilippo al sentore di affumicato: un inno all’eccellenza dei sapori locali.
- Pacchero rigato con ragù della domenica su crema di caciocavallo e aria di Parmigiano: una carezza di tradizione e comfort.
- Trancio di spigola con fondo di aglio nero, spuma di bernese, pil pil al basilico, carciofi al burro salato e millefoglie di patate: un’esplosione di sapori e innovazione.
- Sfera di yogurt con cuore di mango glassata all’albicocca: un abbraccio dolce e fresco.
- Mousse al cioccolato con gelato alla vaniglia e crumble di castagne: una sinfonia di dolcezza e piacere.
Il costo simbolico di soli 50 euro per questa cena interamente devoluta al prossimo è un invito a condividere non solo un pasto, ma anche la gioia di donare. Pietro La Torre è un esempio vivente di come l’amore per la vita possa manifestarsi nella generosità e nel desiderio di aiutare il prossimo. La sua determinazione e passione rappresentano una fonte di ispirazione per Canicattì e oltre, dimostrando che il vero valore della vita risiede nell’aiutare gli altri e nell’essere parte di una comunità che si sostiene reciprocamente.