Uno ha patteggiato, l’altro è stato rinviato a giudizio. Così l’udienza preliminare a carico di Angelo Callea, 52 anni, e Giacomo Vinci, 47 anni, licatesi, arrestati dopo la scoperta in contrada “Fiumevecchio”, di una vera e propria piantagione di marijuana, tra le coltivazioni di zucchine, in un terreno nella disponibilità dei due imputati.
Callea, proprietario del terreno, ha chiesto e ottenuto di patteggiare la pena a 1 anno, 9 mesi e 10 giorni di reclusione.
Per Vinci, che non ha avanzato richiesta di riti alternativi, il Gup del Tribunale di Agrigento, Alessandra Vella ha disposto il rinvio a giudizio. La prima udienza del dibattimento è in programma il 14 ottobre davanti al giudice monocratico del Tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli.
L’operazione dei carabinieri della Compagnia di Licata, risale al 4 dicembre del 2018, dopo che avevano notato movimenti anomali nelle vicinanze del fondo agricolo di proprietà del 52enne e così hanno deciso di fare scattare un’irruzione.
Sul posto, è stato subito rintracciato il proprietario, in compagnia di Vinci.
Poco dopo aver iniziato le attività di ricerca e perquisizione, durante il controllo in una serra adibita alla coltivazione di zucchine, è saltata fuori una vera e propria piantagione, con circa settanta piante di “Canapa indiana”, che una volta essiccata, sarebbe stata pronta ad essere smerciata.
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