FAVARA – Pensieri e riflessioni di un Gruppo di Ragazzi della Parrocchia S. Vito, durante la Via Crucis.
“Caro Gesù, quante sofferenze hai subito sulla strada verso il Calvario. Ascoltando le tue parole, ci rendiamo conto che talvolta ci lamentiamo per cose di poco conto, non apprezziamo quello che abbiamo, siamo invidiosi dei nostri amici, perché hanno un gioco nuovo…..”
—Caro Gesù, non capisco perché sei stato catturato e condannato. Noi quando facciamo male a qualcuno o non ascoltiamo mamma e papà, meritiamo un rimprovero o un castigo. Ma tu che cosa hai fatto ? Non hai mai fatto arrabbiare i tuoi genitori, non hai litigato con i tuoi amici, anzi molte volte hai dato più di quello che potevi……..”.
—Caro Gesù, mi sorprende il coraggio della Veronica. Sapeva a che cosa andava incontro se si fosse avvicinata a Te, ma lo ha fatto comunque, sprezzante del pericolo che correva. Ha rischiato per Te…………..Gesù sono soltanto un bambino…non sono pronto ad assumermi grandi impegni; qualche volta brontolo perché devo andare a Messa o al catechismo …e non posso giocare tutto il tempo che vorrei…”
—“Caro Gesù, quando sono preso in giro dai miei amici, allora rispondo a tono e magari arrivo anche alle mani. Tu, invece, non hai fatto niente di tutto questo, anzi sei stato in silenzio ed hai accettato gli avvenimenti ingiusti che ti stavano capitando. Anch’io non mi dimostro tuo amico, quando manco di rispetto agli altri, quando sono pigro e non mi impegno a scuola, sono distratto a Messa o mi inquieto per nulla. Desidero imparare da Te. So che non è facile accettare di essere derisi, senza reagire, ma so anche che, quando ciò mi accadrà, Tu sari al mio fianco e questa sarà la mia forza”.
—“Caro Gesù, finalmente hanno capito chi eri; soltanto la tua morte in Croce ha consentito di comprendere quanto ci amavi, Ai tuoi piedi c’era Maria, tua madre; Lei non ti ha mai abbandonato, è sempre stata al tuo fianco. Anche la mia mamma mi vule molto bene. Sono certo che mi attende preoccupata quando rientro a casa in ritardo; soffre quando faccio lo scontroso… La mamma non ci abbandona mai, è sempre lì….ai piedi delle nostre difficoltà quotidiane…..Grazie Gesù per avrei regalato le mamme e grazie per aver ci d la tua mamma, Maria, a tutti noi”.
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Si tratta di alcuni biglietti scelti a caso…. letti durante la Via Crucis all’interno della Chiesa in questo quinto venerdì di Quaresima ,….. da alcuni dei ragazzi della foto…. che frequentano la catechesi nella Parrocchia S. Vito di Favara, sotto l’intelligente e saggia guida della Catechista, ins. Mariagrazia Picillo, affiancata e collaborata da altre brave Catechiste.
La Catechesi, dovere primario di ogni parrocchia, –( così come è possibile, anche in una Parrocchia del centro storico come S. Vito), …..comunque in Italia, oggi continua ad essere oggetto di grande attenzione e di attenta riflessione da parte degli esperti.
A livello nazionale, – (come, per quanto possibile, a livello locale) – valorizzando quanto di positivo emerso dalle valutazioni e dagli approfondimenti emersi dai vari incontri e Corsi che si sono tenuti, nella ricorrenza del 50° anniversario dell’importante documento magisteriale il “Rinnovamento della Catechesi” del 1970.
Documento-Base questo, della catechesi italiana, che non poteva essere oggetto di una pura e semplice, seppur doverosa, commemorazione celebrativa. Perché le finalità pastorali del documento obbligano, tanto gli studiosi, quanto soprattutto gli operatori pastorali, anche periferici, nel campo della catechesi, ad un bilancio critico e coraggioso, in vista di un rilancio, specie dopo il periodo del Covid.
Periodo post – Covid adesso, in cui si avverte la necessità di ritornare all’impegno spicciolo e concreto in maniera più efficace ed incisiva, recuperando, per quanto possibile, quello che non si potuto fare nel biennio precedente e comunque le grandi prospettive che quel documento aveva proposto.
In questa cornice generale, mi pare di potere inserire, pur con tutti i limiti S. Vito, una piccola, seppur gloriosa parrocchia può avere, da cui nei decenni precedenti sono venute fuori tante energie che adesso, con lo spopolamento che ha subito il centro storico, e il conseguente cambio di domicilio nei nuovi grandi quartieri di periferia, sono a lavorare in altre Parrocchie e/o a servizio dell’intera città, nei nuovi organismi pastorali di corresponsabilità ecclesiale comunitari. Organismi che operano livello cittadino, secondo le più aggiornate direttive pastorali, che l’autorità ecclesiastica, nel suo servizio all’evangelizzazione, ha via via consigliato e magari prescritto.
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