AGRIGENTO. Di fronte alla perdurante inerzia del Partito democratico Agrigentino, alcuni dirigenti, militanti e volenterosi del Partito democratico della città sono tornati ad autoconvocarsi per discutere delle urgenze della città. Questa volta l’attenzione di Gerlando Riolo, Epifanio Bellini, Francesco Sferrazza Papa, Lilly Iacono, Maria Serena Rizzo, Maria Giglione, Mauro Zarbo, Angelo Vitello, Flavio Battaglia, Giuseppe Migliore, Roberto Drago, Sandra Scicolone e Alessandro Tedesco si è concentrata su una delle questioni più dibattute e divisive degli ultimi mesi: il porta a porta.
Aumentare i controlli, sia rispetto al fenomeno dell’abbandono dei rifiuti che sui servizi prestati dalle ditte, ma, anche, prevedere l’inserimento del “baratto amministrativo” per coloro che non sono economicamente in condizione di farsi carico del pagamento della Tari e che oggi potrebbero rappresentare una fetta rilevante di “inquinatori incolpevoli.
“La raccolta differenziata è il primo vero banco di prova della nostra capacità come comunità di crescere, di elevare gli standard di servizi, di costruire opportunità – si legge nella nota – . A nostro avviso a nessuno è concesso, per meri calcoli personalistici, alimentare disfattismo o dividere la città in buoni e cattivi, il rischio è la tenuta sociale della comunità stessa. Lavoriamo insieme, fuori dalle divisioni di parte, per costruire una città migliore, anche attraverso contributi critici se volete, ma orientati alla risoluzione dei problemi. Se riusciremo, il successo sarà di tutti.
Che i risultati recentemente pubblicizzati siano tanto inaspettati quanto straordinari è sicuramente merito di quella larga fetta di agrigentini che hanno dimostrato non solo di volere fare la raccolta differenziata, ma anche di farla bene – scrivono ancora -. Ma eguale merito deve essere riconosciuto alla determinazione dell’Amministrazione, e in particolare degli assessori al ramo, che, anche di fronte alle pressioni e alle critiche talvolta pretestuose, sono riusciti a tenere ferma la volontà e a far partire il servizio pur tra mille difficoltà e criticità. Piace ricordare che altre stagioni politiche avrebbero visto ben altri esiti e ben altre Caporetto”.
Riconosciuti i meriti, tuttavia, si evidenziano le criticità. “E altrettanto evidente – continua la nota – che il sistema abbia allo stato attuale ancora delle criticità che riteniamo debbano diventare priorità di azione per far entrare definitivamente a regime il sistema, traendone i benefici attesi da parte della cittadinanza”.
Quattro le macro aree di intervento individuate: 1. completamento delle procedure di definizione del database tributario attraverso l’incrocio tra le banche dati disponibili e sua definitiva validazione e verifica mediante affidamento a professionalità esperte al fine di dimensionare il servizio per il numero effettivo di utenti (evitando tra l’altro il ricorso a duplicazioni di fatture che causano un doppio danno all’erario e causano disagi alla popolazione); 2. implementazione del servizio di spazzamento e discerbamento evidentemente trascurati in questa fase iniziale del servizio (a causa delle numerose emergenze costituite dalle discariche abusive) anche attraverso il ricorso a forme di volontariato, servizi aggiuntivi, accordi con associazioni e/o comunità etc, “ciò anche al fine – scrivono – di offrire ai turisti già oggi presenti e a quelli che sicuramente giungeranno nel periodo estivo, l’immagine di una città pulita, ritenendo il decoro cittadino non solo un diritto di civiltà, ma un asset strategico sul quale investire per generare positive ricadute anche economiche in termini di maggiori presenze turistiche”; rafforzamento del ruolo di controllore rispetto agli obiettivi e agli obblighi discendenti dal capitolato d’oneri dell’appalto da parte dell’Amministrazione comunale e degli uffici, “ciò anche per meglio valutare – si legge ancora – se il dimensionamento delle unità di personale sia effettivamente congruo con il servizio richiesto e pagato. Sarebbe utile inoltre, al fine di debellare il fenomeno dell’abbandono indiscriminato di rifiuti, verificare la praticabilità di sistemi di video sorveglianza a presidio delle zone più problematiche, o attivare formule di ‘controllo di vicinato’ utilmente sperimentate in altri contesti urbani”; 3. affrontare con “pragmatismo e real politik” il tema della morosità incolpevole, anche nei confronti del pregresso che sta emergendo con forza in questo giorni e che, spesso, è causa primaria delle discariche abusive in giro per la città. “A nostro avviso – aggiungono – il tema non può essere eluso: esiste una fascia non irrilevante di cittadini che per condizioni economiche non è nelle condizioni di regolarizzare la propria posizione e per le quali vanno individuate delle soluzioni realistiche che li riportino nell’alveo della legalità e le facciano contribuire al decoro cittadino”. A tal proposito, secondo i firmatari, sarebbe possibile, previa ricognizione e verifica caso per caso delle effettive condizioni di indigenza, proporre, mediante apposito regolamento comunale da redigere ai sensi dell’art. 190 del dlgs 50/2016 (cd Codice Appalti), il ricorso al cosiddetto “baratto amministrativo”, che consente di ottemperare, in parte o in toto, al debito fiscale con lavori socialmente utili. Laddove anche questa opzione, per motivi oggettivi (invalidità, anzianità, altro) non fosse perseguibile, è necessario il ricorso a fondi della stessa tipologia di quelli per la morosità incolpevole che però vanno adeguatamente dotati. “Riteniamo – concludono – che ciò rientri nello spirito di buon padre di famiglia che deve animare l’operato di un’amministrazione pubblica, una operazione di civiltà e di salvaguardia della dignità dei cittadini che ancora soffrono i morsi di una crisi occupazionale ed economica senza precedenti”.
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