Capodieci: «È stato colmato così un vuoto assistenziale»
L’azienda sanitaria provinciale di Agrigento ha deliberato un provvedimento urgente con il quale si dispone l’acquisto di dispositivi medici «salvavita» destinati al funzionamento delle pompe infusionali per terapia ferrochelante dedicata al trattamento dei pazienti talassemici. Suddivisa in quattro lotti, per un importo di oltre 52 mila euro, la fornitura riguarderà 6500 kit infusionali, 6500 filtri, 3300 siringhe da 20 millilitri e 3300 siringhe da 30 millilitri.
«L’acquisto in urgenza – commenta il direttore generale dell’Asp, Giuseppe Capodieci – permette di colmare un vuoto assistenziale dovuto alla mancata erogazione dei presidi da parte di diverse farmacie private del territorio provinciale a seguito di disaccordi di natura economica con la Regione. Dopo aver disposto alcuni interventi tampone per ovviare alle difficoltà dei pazienti, intendiamo oggi appianare totalmente la questione facendoci carico dell’acquisto dei dispositivi da destinare gratuitamente all’utenza. In attesa che si chiariscano gli accordi tra farmacie private e Regione – conclude il direttore – abbiamo deciso di intervenire direttamente per tutelare appieno la salute e la serenità dei pazienti affetti da talassemia».
Questo intervento è propedeutico ad una azione successiva che riguarda l’acquisto di infusori per persone con diabete. Nel mese di agosto scorso, proprio alla vigilia di ferragosto, un giovane di Canicatti aveva rischiato gravi conseguenze di salute perché si era rotto il microinfusore Medtronic 780, commercializzato da Medtronic Italia, azienda con sede a Milano. La richiesta di sostituzione del presidio salvavita era stata fatta il 14 agosto dal giovane canicattinese Gioacchino Moncado, affetto da diabete mellito di tipo 1 da 30 anni e sottoposto da ormai 6 anni a terapia con pompa di insulina.
«L’operatrice telefonica – dice Moncado – ha preso in carico la mia richiesta, rassicurando che al massimo 48 ore dopo avrei ricevuto una mail con i dati relativi alla spedizione del dispositivo. Il mancato funzionamento del microinfusore mi ha spinto a provvedere nella giornata di ferragosto a recarmi presso la farmacia comunale di turno per acquistare gli aghi e l’insulina ad azione lenta, da utilizzare in via eccezionale in sostituzione del microinfusore».
L’apparecchio è stato consegnato soltanto undici giorni dopo. «Abbiamo proposto all’Asp di informatizzare gli ordini e anche alle aziende di creare un magazzino di tutti questi dispositivi e noi siamo disposti a gestirlo – dice Gerlando Grech che con la moglie Antonina Stefania Mangione hanno costituito l’associazione giovani diabetici di Agrigento -. Ma da un anno e mezzo proponiamo soluzioni senza nessuna risposta».
Nella città dei templi questa associazione è molto attiva e adesso attende che l’Asp si decida ad intervenire come ha fatto per tutelare la salute delle persone con talassemia.
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