In Sicilia, la Pasqua è celebrata con una festa culinaria che rivalizza con il Natale. Dai dolci tradizionali come la cassata e i cannoli fino alle influenze delle dominazioni straniere, la gastronomia siciliana riflette la sua storia e diversità. Questo articolo esplora l’importanza delle pietanze pasquali e il loro legame con la cultura e le tradizioni dell’isola, mentre le famiglie si preparano per le celebrazioni pasquali con riunioni e serate tra amici, e le pasticcerie lavorano a pieno regime per soddisfare la domanda di dolci pasquali e uova di cioccolato.
A Favara, la città dell’ Agnello Pasquale, Luciano Marrone della Pasticceria Marrone, continua la tradizione del dolce di pasta di mandorle e pistacchi. Il suo “agnello”, ha però un ingrediente speciale, oltre alle mandorle e pistacchi a chilometro zero, a rendere la sua “pecorella” speciale, anche una pasta di agrumi canditi.
In tutte le famiglie è iniziato il conto alla rovescia. C’è un piatto tipico Aragonese che si prepara in occasione della Pasqua: il Tagano
Ad Aragona, non può mancare il “Tagano”, un pasticcio di pasta al forno molto goloso. Le massaie un tempo lo preparavano per portarlo alla scampagnata di Pasquetta. E’ molto ricco, ci vanno tante uova, ma ha davvero un gusto unico, speziato e super saporito. Calogero Cacciatore di Sperdicchio, per l’occasione lo prepara secondo la tradizione per deliziare i palati dei suoi clienti. Il prossimo 30 marzo alle 12, proprio da Sperdicchio ad Aragona verrà realizzato un Tagano da guinness (il Tagano più grande del mondo) contenuto all’ interno di uno speciale tegame in ceramica di proprietà di Stefano Terrasi.
I buongustai già pensano alle grigliate di Pasqua e Pasquetta. Occorre prenotare i migliori tagli in macelleria. La tradizione della «pasqualora» Non c’è festa senza l’«arrostuta» tra capretto, castrato e salsiccia
Domenico Cardinale, nella sua macelleria sul lungomare di San Leone, per il giorno di Pasqua e Pasquetta, prepara l’immancabile salsiccia, dalla tradizionale sale e pepe a quella col finocchietto. Ma quello che non può mancare sulle tavole degli agrigentini spiega Cardinale, è il capretto ma anche le costolette di maiale, il castrato e le stigliole specialità palermitane a base di budella di capretto, cipollotto e prezzemolo. Tutto ovviamente da fare alla griglia per Pasquetta, come tradizione vuole.
La primavera fa segnare il top del gusto per la ricotta di pecora. Più recente ma di qualità l’arrivo delle colombe artigianali, ad Agrigento oltre colombe, cassate e cannoli piace la Torta Rustica con mandorle e ricotta.
Protagonista delle tavole agrigentine anche la Torta Rustica. Sorella della tradizionale cassata, ma meno dolce, è composta, come spiega Fabio Saito dello storico bar Concordia di piazza Pirandello, da una base di frolla e un ripieno di crema di ricotta e cotta al forno. Il dolce poi viene ricoperto di mandorle e zucchero.(nella foto Fabio Saito terza generazione della famiglia Saito con la moglie e i figli)