Pasqua amara per Desio, dolcissima per Agrigento. In una sfida combattuta, nervosa e piena di colpi di scena, la squadra di coach Quilici porta a casa due punti d’oro vincendo 68-70 in trasferta, in un finale da infarto.
La Fortitudo parte con Romeo, Scarponi, Morici, Chiarastella e Martini. L’avvio è tutto di marca lombarda: Desio chiude avanti il primo quarto 24-18 e sfrutta le difficoltà offensive degli ospiti per allungare fino al 33-24. Quilici è costretto a spendere timeout su timeout, ma le cose non migliorano. Piovono errori in attacco e arriva anche un duro richiamo per Peterson, mentre Caiazza mostra tutta la sua frustrazione scalciando in panchina. “Sono proprio dei bambini”, mormora qualcuno dalla tribuna.
Ma la svolta arriva nel secondo tempo. Agrigento torna in campo con un quintetto atipico e più grinta: Amorelli dà respiro, si lotta su ogni pallone e, lentamente, i biancazzurri ricuciono lo strappo. Alla terza sirena il punteggio è 54-52. La Fortitudo sente l’odore dell’impresa, sorpassa sul 54-58 e poi tiene botta nel momento più caldo. Chiarastella, il capitano, si carica la squadra sulle spalle e segna due punti pesantissimi quando tutto il palazzetto rumoreggia contro. È lui a guidare la truppa nei due minuti finali di fuoco.
Morici ruba palla, Agrigento conquista il possesso e, in mezzo a una vera e propria battaglia fisica, gestisce con lucidità. A 11 secondi dalla fine Romeo va in lunetta: glaciale, mette entrambi i liberi e firma il +4. Desio accorcia con una tripla a fil di sirena, ma non basta. Finisce 68-70.
Agrigento torna a casa con una vittoria che vale tanto, per classifica, morale e maturità. In un campo difficile, contro un avversario che non ha mai mollato, la Fortitudo ha saputo soffrire, stringere i denti e trovare nei suoi leader la forza per prendersi una Pasqua da ricordare.
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