Parterre d’eccezione per la prima de “Il Caso Tandoy”: il regista Michele Guardì dedica la serata a Pino Caruso

Parterre d’eccezione ieri sera al Teatro Al Massimo di Palermo per la prima siciliana de Il Caso Tandoy, lo spettacolo scritto e diretto da Michele Guardì ( con Alessandro Salas), con Gianluca Guidi, Giuseppe Manfridi e con la partecipazione di Gaetano Aronica. Tra i primi a fare il loro ingresso in teatro sono stati il Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, accompagnato dalla moglie, signora Franca, ed il sindaco di Palermo Roberto La Galla e signora Maria Paola Ferro.


Tra autorità  e personalità in teatro presenti, tra gli altri,  il sostituto procuratore Giuseppe Fici, l’ex ministro Totò Cardinale, che è arrivato accompagnato dalla figlia Daniela, l’ex ministro Enrico La Loggia, il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, il commissario dello Stato per la regione siciliana, prefetto Ignazio Portelli, gli onorevoli  Gaspare Vitrano e Edy Tamajo, il già presidente FAI Sicilia, Giuseppe Taibi e gli avvocati Gigi Rubino e Roberto Tricoli. Dopo il successo ottenuto al Teatro Quirino di Roma, dove la commedia ha debuttato in prima nazionale lo scorso 11 ottobre, Il Caso Tandoy giunge dunque il Sicilia e si preannuncia come l’evento teatrale della stagione, per l’attualità dei temi trattati e per l’originalità della struttura nella quale il racconto spazia, a volte sorprendentemente, dal dramma a momenti di inaspettata comica leggerezza. La commedia parte dalla intenzione di un Autore ( interpretato da Gianluca Guidi) di mettere in scena uno degli errori giudiziari più clamorosi degli anni sessanta legato all’assassinio di un Commissario di Pubblica Sicurezza ucciso in pieno centro mentre, sottobraccio alla giovane e bellissima moglie stava per rientrare a casa.

L’indomani sarebbero dovuti partire per Roma, dove il Commissario era stato trasferito per una promozione. Convinto che il delitto fosse volto a fermare quella partenza, il Procuratore incaricato delle indagini (impersonato da Giuseppe Manfridi) fa arrestare l’amante della donna, il primario dell’Ospedale Psichiatrico della città, appartenente ad una delle più famiglie più in vista dell’Isola e fratello di un potente uomo politico per anni Presidente della Regione. Quando, in chiusura della commedia, l’Autore lascerà raccontare ai protagonisti coinvolti nella prima fase delle indagini la propria incredibile verità, il Primario esprimerà il suo parere sul “caso” mostrando la lapide che aveva fatto affiggere all’ingresso del manicomio quando, dopo anni di ingiusta gogna, era stato reintegrato da innocente nel ruolo di direttore sanitario del manicomio: “QUI NON TUTTI CI SONO E NON TUTTI LO SONO”. Il sipario cala proprio su quella lapide!

Il regista Michele Guardì, tra gli applausi, ha dedicato la serata a Pino Caruso:

“Vai avanti, è bella questa storia dell’autore che incontra i personaggi, mi disse. Con lui abbiamo recitato le prime battute. Il nostro è un mondo nel quale ci si dimentica l’uno dell’altro; ci si abbraccia, ci si saluta e poi arrivederci e non ci si vede più. Io invece questa sera vorrei ricordare una persona che, credo, a Palermo meriterebbe avere intitolata la strada dove è nato. Dedico questa serata ad un grande palermitano: Pino Caruso”.

Lo spettacolo è co-prodotto dalla Fondazione Teatro Luigi Pirandello di Agrigento e da Francesco e Virginia Bellomo. Al Massimo di Palermo ieri sera era presente il produttore e direttore artistico della Fondazione, Francesco Bellomo che ha detto: “La rappresentazione teatrale riapre letterariamente un caso che tanto scalpore aveva fatto in tutto il Paese. Il Caso Tandoy evidenzia un errore umano, prima che giudiziario, e riporta la verità dei fatti facendo conoscere alle nuove generazioni un fatto dimenticato o che, probabilmente, era ricordato in maniera diversa”.

Gaetano Aronica e Marcella Lattuca in un momento dello spettacolo  

Straordinari tutti gli attori con in testa Gianluca Guidi e Giuseppe Manfridi. Gaetano Aronica, che impersona Mario La Loggia, e Marcella Lattuca, nei panni di Danika La Loggia, assomigliano davvero ai personaggi che interpretano.

Convincenti, inoltre, Caterina Milicchio, nei panni dei Leila Motta, vedova del Commissario Cataldo Tandoy, Roberto Iannone, nei panni di Tandoy, Noemi Esposito, moglie dell’Autore, Antonio Rampino e Marco Landola. Le scene sono di Carlo De Marino, le luci di Umile Vainieri e le musiche di Sergio Cammariere.
Spettacolo da non perdere! In scena al Teatro Massimo di Palermo, fino al 30 ottobre e poi al Teatro Pirandello di Agrigento, sabato 12 e domenica 13 novembre.