Il papà è sospettato di essere mafioso, ma lui potrà fare il vigile urbano
La vicenda è di qualche anno fa, ma la giustizia ha i suoi tempi ed ora è arrivata la conclusione. Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha accolto il ricorso di un uomo, impiegato in un comune dell’agrigentino, a cui il prefetto di Agrigento, nel 2006, aveva rifiutato il riconoscimento di agente di pubblica sicurezza perché lo stesso era figlio e nipote di due congiunti, nel frattempo deceduti, sospettati di appartenere a una organizzazione mafiosa.
Ora l’uomo, che però ha chiesto e ottenuto il trasferimento ad altro ufficio, potrà, se vorrà, svolgere le funzioni di vigile urbano.