Un ventisettenne, originario del Mali, senza fissa dimora e con alcuni precedenti e già noto alle forze dell’ordine e destinatario di un foglio di via obbligatorio, ha sgozzato un cane in strada in pieno centro a Naro, davanti agli occhi dei passanti inorriditi che hanno dato subito l’allarme. Il giovane ha poi portato l’animale morto in un’abitazione di via Rosa. Malgrado l’intervento della Polizia Municipale, per il povero animale non c’è stato nulla da fare. Il responsabile dell’uccisione è stato fermato dai carabinieri della Compagnia di Licata. Deve rispondere del reato di maltrattamento e uccisione di animali. Sembra che la sua intenzione fosse quella di cibarsi del cane. L’extracomunitario è stato accompagnato al Cpr di Caltanissetta.
Sette giorni fa l’immigrato aveva già bruciato con dell’olio bollente un povero cane randagio e anche allora erano intervenuti i carabinieri, aggrediti dall’extracomunitario. L’uomo era stato arrestato e subito liberato. Tornato in strada, ha preso un altro randagio e lo ha sgozzato. “Quanto accaduto a Naro è un atto di violenza inammissibile, ripugnante. L’Italia non è una terra di nessuno e non lo sarà mai. Dal primo luglio è in vigore la legge Brambilla, non resta che applicarla” dice Michela Vittoria Brambilla, presidente della Leidaa e dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente.
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