Nei giorni scorsi la sala operatoria dell’ospedale di Agrigento ha ospitato un intervento chirurgico d’eccellenza su un paziente, con un quadro clinico molto delicato. La situazione era complessa: il paziente era in condizioni delicatissime, valutate dallo staff, soprattutto per l’impatto che poteva avere sul paziente, di oltre settant’anni, lo stress operatorio.
Il team chirurgico ha eseguito l’asportazione di una massa, in circa 80 minuti. Le difficoltà sono state alimentate dallo stato di urgenza in cui è stato eseguito l’intervento.
L’équipe che ha ottenuto questo brillante risultato era formata dai giovani medici di Chirurgia Carlo Fontana e Francesco Buscaglia, che, da qualche anno con passione e professionalità si dedicano alla crescita del delicato reparto dell’Ospedale di Agrigento.
Da segnalare anche il brillante lavoro dello specialista Giovanni Di Carlo che ha eseguito la colonscopia, procedura propedeutica utilizzata per visualizzare l’interno del colon e i tratti terminali dell’intestino. Esame utile a rilevare crescite anomale.
Questo intervento dimostra che la qualità dei servizi offerti dalla rete ospedaliera provinciale come l’ospedale San Giovanni di Dio può e deve emergere in ambiti molto importanti: per farlo ovviamente bisogna investire su giovani professionisti, bravi e motivati. Occorre contrattualizzare le risorse migliori e fornire le condizioni perché possano operare in tutta serenità, senza turni stressanti e massacranti e senza dover sopperire a carenze di personale o addirittura strutturali. Le neuroscienze, le tecniche mininvasive di chirurgia, la diagnostica sempre più precisa e accurata, possono essere elementi di punta del reparto di Chirurgia.
Ovviamente ci sono parecchie criticità da superare.
Per questo occorre continuare ad investire in tecnologia e in personale per consolidare e migliorare questi servizi ed essere sempre attenti alle esigenze dei cittadini che a loro volta devono credere di più nella prevenzione e nelle qualità delle risorse umane delle strutture ospedaliere.
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