Da una parte la gioia nel vedere tanta gente convinta di vaccinarsi, dall’altra la rabbia per i disservizi. Nuove code all’Ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento per il terzo giorno di open day vaccinale per i bambini dai 5 agli 11. Già dalle 7,30 del mattino un centinaio di persone erano ammassate nei corridoi del nosocomio di contrada consolida in attesa dell’apertura prevista per le 9. Un bel problema in tempi di coronavirus, visto che in questo modo si formano lunghe code e si creano assembramenti. Enormi disagi si erano verificati già nella giornata di domenica 9 gennaio, sulla carta primo giorno dell’Open day. A seguire erano arrivate le rassicurazioni da parte dell’Asp che annunciavano che nei centri vaccinali ospedalieri erano funzionanti due distinti percorsi (uno dedicato ai ragazzi ed un altro ai soggetti di ogni età già prenotati) il che avrebbe permesso di superare i disguidi delle prime fasi. La formula open day, che non richiede prenotazione per gli studenti, andrà avanti in maniera continuativa anche nei prossimi giorni per potenziare le attività di prevenzione e per rendere più snella possibile la procedura di vaccinazione per giovani e giovanissimi in attesa del ritorno a scuola. Peccato però che come testimoniano le foto giunte in redazione la situazione non è affatto rassicurante e il rischio di contrarre il virus è molto alto. Sulla vicenda è intervenuto l’onorevole Giovanni Di Caro il quale ha chiesto all’Asp “di organizzarsi in locali diversi dall’ospedale”. “Ritengo inappropriato – dice il deputato all’Ars – l’utilizzo della struttura ospedaliera San Giovanni di Dio per le vaccinazioni pediatriche. Lo spazio dedicato al percorso vaccinale dei bambini è sottodimensionato e il personale medico e amministrativo, oberato di lavoro di suo, è insufficiente. “Per i bambini – ha commentato il commissario provinciale dell’Asp Mario Zappia – abbiamo fatto una scelta di sicurezza indirizzando all’ospedale dove è assicurata la presenza di anestesista e ambiente protetto per definizione”.
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