Questa recensione, dedicata al film ‘ONE LIFE’, è stata redatta nell’ambito del corso di giornalismo del Liceo Classico e Musicale Empedocle di Agrigento, evidenziando la maestria cinematografica di James Hawes nel portare alla luce la straordinaria storia di Sir Nicholas Winton e l’opera di salvataggio durante l’Operazione Kindertrasport. L’articolo mette in risalto le performance del cast, le scelte visive e la colonna sonora, fornendo una prospettiva critica e analitica sull’opera nel contesto delle lezioni di giornalismo del liceo.
“One Life” di James Hawes, basato sulla biografia “If It’s Not Impossible… The Life of Sir Nicholas Winton” di Barbara Winton, ci trasporta nel 1938, tra una Praga traboccante di profughi provenienti da Austria e Germania e la capitale del Regno Unito sull’orlo del più grande conflitto mondiale. La connessione tra queste due città è l’ “Operazione Kindertrasport”, gestita principalmente dal giovane agente di borsa Nicholas Winton, interpretato magistralmente da Jhonny Flinn nel film, con l’obiettivo di trasferire il maggior numero possibile di bambini profughi dalla Cecoslovacchia alla Gran Bretagna.
Il film si distingue per l’uso avvincente di numerosi flashback e flashforward, che conducono con fluidità lo spettatore attraverso il tempo, dal 1938 al 1988. Qui, l’ormai anziano Nicholas Winton, interpretato dal gigantesco Anthony Hopkins, viene riconosciuto come un vero e proprio “British Schindler” durante la trasmissione della BBC “That’s Life”, grazie al suo coraggioso salvataggio di quasi 700 bambini.
Il cast è superlativo, dalla maestria di Hopkins all’eleganza di Helena Bonham Carter. Tuttavia, la sceneggiatura talvolta non si eleva all’altezza delle performance, specialmente nei dialoghi. Le scelte visive della regia e il montaggio sono intriganti, così come i notevoli costumi. La colonna sonora di Volker Berkelmann, tedesco d’eccezione, si fonde perfettamente con le due linee temporali trattate nel film.
Nonostante “One Life” riesca a trasmettere un realismo struggente in alcune scene, in altre sembra quasi edulcorato, come se volesse evitare la rappresentazione di sequenze più crude per renderlo adatto a una platea più ampia. Tuttavia, rimane uno dei film più originali dell’anno, sia nei temi trattati che nella scenografia impeccabile. Uscito nel dicembre 2023, sarà proiettato nelle sale agrigentine per l’intero mese di gennaio.
Amedeo Maria Dispenza I F