Giudizio abbreviato, ma condizionato dall’audizione della sorella e della nipote, per Raimondo Burgio, 38enne, di Palma di Montechiaro, accusato di aver ucciso il cognato, Ignazio Scopelliti, 45 anni, al culmine di una lite, avvenuta in strada, il 2 novembre del 2018. Bisognerà, dunque, sentire la sorella dell’imputato, e la figlia, prima di poter accedere formalmente al giudizio abbreviato.
Il Gup del Tribunale di Agrigento ha rinviato l’udienza al prossimo 11 novembre. Burgio, reo confesso, quel giorno, si sarebbe recato a casa di Scopelliti, verosimilmente per l’ennesimo chiarimento. Con sé si sarebbe portato una pistola. Ben presto ne è nata una discussione, poi l’uomo avrebbe estratto l’arma, ed ha sparato senza esitazione, da distanza ravvicinata, esplodendogli contro quasi l’interno caricatore.
Scopelliti centrato al petto, è stramazzato sull’asfalto bagnato dalla pioggia. L’imputato è difeso dagli avvocati Francesco Scopelliti e Giovanni Lomonaco.
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