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Home » Cronaca » Omicidio bracciante agricolo, killer condannato a 30 anni di carcere

Omicidio bracciante agricolo, killer condannato a 30 anni di carcere

4 Marzo 2021
in Cronaca, evidenza, Licata
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I giudici della Corte di Appello di Palermo, hanno inflitto 30 anni di carcere a Orazio Rosario Cavallaro, 62 anni, di Ravanusa,  ritenuto l’autore materiale dell’omicidio del bracciante agricolo Angelo Carità, 61 anni, di Licata, avvenuto il 2 aprile del 2018, nel giorno di Pasquetta, nei pressi della sua casa di campagna. La condanna è stata ridotta. In primo grado il Gup del Tribunale di Agrigento, Luisa Turco, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato, aveva condannato l’imputato alla pena dell’ergastolo. Stessa richiesta di carcere a vita era stata avanzata, al termine della requisitoria, dal pubblico ministero Chiara Bisso.

Cavallaro dovrà risarcire anche i familiari della vittima, che si sono costituiti parte civile con l’assistenza degli avvocati Antonino e Vincenza Gaziano, e Salvatore Manganello. Ancora oggi il mandante dell’omicidio non è stato individuato, per questo motivo l’inchiesta, non può essere considerata conclusa. La pista più accreditata porta ad una vendetta. Angelo Carità, era stato condannato all’ergastolo per il delitto del suo compaesano Giovanni Brunetto, per una vicenda di un prestito di una somma in denaro, mai restituita. Carità era libero per decorrenza dei termini.

Orazio Cavallaro avrebbe agito su commissione, pagato da qualcuno, oppure ha ucciso per ricambiare un favore. Ad incastrare il ravanusano l’analisi di un imponente quantitativo di materiale video acquisito, che ha consentito di ripercorrere il tragitto compiuto dalla vittima, negli attimi precedenti all’omicidio. In particolare, gli investigatori dell’Arma sono riusciti ad evidenziare un’auto intenta, sia a pedinare per un breve tratto di strada la vittima, sia ad effettuare alcuni passaggi presso l’abitazione della stessa. La successiva perquisizione domiciliare effettuata nei confronti di Cavallaro, in quanto utilizzatore di tale veicolo, ha permesso poi di scovare un giubbotto, abilmente occultato e simile a quello indossato dal killer, riportante sulla manica destra delle piccole macchie di sangue.

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