I giudici della Corte di appello di Palermo, con la formula perché “il fatto non costituisce reato”, hanno assolto l’agrigentino Salvatore Avarello, 47 anni, dall’accusa di violazione dei sigilli apposti all’autovettura di cui era stato nominato custode.
Accolta la tesi del difensore, l’avvocato Fabio Inglima Modica che ha fatto rilevare l’insussistenza del reato in quanto l’opposizione dei sigilli serve come segnale visivo dello stato di sequestro, e non per la conservazione del veicolo. E quindi trattandosi di veicolo privo di copertura assicurativa, e di un veicolo circolante, il fatto contestato rientra nell’ipotesi dell’illecito amministrativo.
L’agrigentino, in primo grado, era stato condannato a sei mesi di reclusione.
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