È stata avviata dall’Università di Bologna (Campus di Ravenna), in collaborazione con il Parco Archeologico e Paesaggistico “Valle dei Templi” la decima campagna di scavi archeologici nel Quartiere Ellenistico Romano di Agrigento.Le attività sono coordinate dalle funzionarie Maria Serena Rizzo e Maria Concetta Parello e dal professor Giuseppe Lepore, che dal 2016 guida le indagini in quest’area grazie a una convenzione tra le due istituzioni.Le nuove indagini si concentrano a monte del quartiere termale, già oggetto di precedenti scavi. L’area si è rivelata particolarmente promettente per la presenza di un ampio settore termale: organizzato su due terrazze, con vasche, canali di adduzione e sistemi di riscaldamento delle acque, databile al IV secolo d.C. e utilizzato per circa un secolo. Nel V secolo d.C. il complesso termale venne convertito in quartiere produttivo, con l’installazione di una fornace per la cottura di vasi. Nel VI secolo d.C. l’area venne destinata a necropoli, con tombe che si aggregano intorno a un probabile luogo di culto cristiano.
Le ricerche attuali si focalizzano sull’ area cimiteriale tardoantica per un approfondimento delle dinamiche di trasformazione e uso funerario, con particolare attenzione al luogo di culto cristiano; sulla terrazza superiore in prosecuzione dello scavo dove sono stati individuati due grandi edifici quadrangolari, probabilmente di carattere pubblico, la cui funzione è ancora da chiarire; per il restauro e analisi dei pavimenti a mosaico e dei reperti rinvenuti negli strati di crollo di una grande casa nell’isolato III.Una ricerca utile anche per ricostruire la lunga storia insediativa di Agrigento, popolata dal VI secolo a.C. fino al IX secolo d.C., e per comprendere le ragioni dell’abbandono della città antica. Il Quartiere Ellenistico Romano, situato in posizione centrale rispetto all’antica agorà, rappresenta uno dei settori abitativi più significativi dell’antica Akragas, oggetto di scavi sistematici già dagli anni Cinquanta del Novecento.
Lo studioso agrigentino Lillo Miccichè, in merito alla nuova campagna di scavi sottolinea che “attraverso questi scavi sarebbe interessante scoprire qual era il canale ipogeo che forniva l’acqua alla struttura termale che poi nei secoli successivi venne usata come fabbrica di vasi”. La campagna di scavo si concluderà a metà luglio. Sono previste due giornate di apertura al pubblico (3 e 10 luglio, dalle 8 alle 18), con possibilità di assistere alle operazioni di scavo, studio e restauro, previa prenotazione. L’accesso avviene dal tornello del quartiere ellenistico romano, di fronte al museo Griffo.Questa campagna di scavi potrebbe rappresentare un altro momento cruciale per la conoscenza della storia urbana, produttiva e religiosa di Agrigento, offrendo nuove prospettive sulla trasformazione degli spazi urbani dall’età ellenistica fino all’alto medioevo.
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