Superyacht, da un pò di anni in questo periodo, di rada nel tratto di mare compreso tra Scala dei Turchi e punta bianca. Perché non siamo ancora attrezzati per accoglierli nel modo giusto e fare del turismo nautico un asso nella manica da giocare ad ogni stagione sviluppando un segmento di mercato per noi nuovo e produttivo? Il turismo nautico in ripresa, anche se riesente ancora dei “lacci” della pandemia. Il problema è però di infrastrutture e normative: come fare da base per le grandi barche nei nostri scali? A monte, un settore poco conosciuto e ignorato che altrove genera milioni di euro. A San Leone e Porto Empedocle non ci sono scali adeguati, spesso invasi da piccoli natanti, fondale senza adeguato dragaggio e tanti altri problemi legati alla terra ferma. San Leone ancora una volta si presenta nei giorni di Ferragosto fuori controllo, parcheggi selvaggi, pattume ovunque, bancarelle, pseudo mercatini e suk, assenza di servizi igienici. Ecco perché meravigliose imbarcazioni come quelle viste nei giorni scorsi, del tipo dello yacht La Tania, dopo aver sostato per un pò di tempo in rada sono costretti a spostarsi altrove. Un vero peccato per un territorio dalle potenzialità turistiche incalcolabili e dove si dovrebbe partire da zero. Ed ora si spera che i lavori di restyling previsti sul porticciolo Cesco Tedesco partano davvero e che siano fatti nell’interesse della collettività, si spera che questo inverno possa servire una volta tanto per programmare nel migliore dei modi il settore turistico che ancora una volta è sembrato poco organizzato e senza una vera cabina di regia. Tutto questo lo diciamo con un pizzico di ottimismo e sperando di non dover rivedere gli stessi scenari anche la prossima stagione ed essere costretti a leggere ancora di una San Leone con il freno a mano tirato.
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