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Home » Cronaca » Nasce il gruppo Ali Libere

Nasce il gruppo Ali Libere

Redazione Di Paolo Picone
29 Maggio 2020
in Cronaca
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Il lockdown ha messo maggiormente in evidenza la problematica della violenza sulle donne. La convivenza forzata e prolungata durante le giornate in cui non era consentito uscire di casa se non per motivi validi, ha acuito quelli che potevano essere già rapporti incrinati tra coniugi. Ecco perché è stato costituito il gruppo “Ali libere 1522”, coordinato da giovane donne che vogliono offrire una prima forma d’aiuto alle donne – vittime di violenza.

Noemi Sammartino ha avviato una campagna di sensibilizzazione. “La convivenza forzata tra le mura domestiche – dice Noemi – può trasformarsi in una trappola per tante donne che subiscono maltrattamenti e abusi da parte dei loro partner, soprattutto nel periodo che stiamo attraversando dove le richieste di aiuto si sono amplificate.Sto cercando di sensibilizzare le persone a questo delicato argomento”.

Il gruppo “Ali libere 1522” – secondo le donne promotrici –“è un luogo virtuale dove offrire conforto e supporto psicologico a chi vive tali drammi, una mano amica che, si propone di garantire un punto d’ascolto a cui si può rivolgere chi si sente solo ed oppresso. Il nostro progetto– continua Sammartino – è quello di far crescere il gruppo in modo da creare le basi per poter fondare un’associazione dedicata al supporto delle vittime di violenza. Per questo chiunque vuole collaborare sarà il benvenuto, saranno importanti oltre che i volontari che offrono una prima forma d’aiuto anche coloro i quali sono in grado d’offrire consulenza legale e psicologica”. E’ arrivata già qualche chiamata d’aiuto, e il gruppo “Ali libere1522”, si è messo a disposizione della vittima, con l’aiuto dell’avvocato Mariateresa Meli per accompagnare la vittima nel momento della denuncia. “Le richieste di aiuto sono state tante, io non lo immaginavo ad essere sincera – dichiara l’avvocato Meli. Abbiamo ascoltato, abbiamo messo a proprio agio, la donna fino ad aprirsi a parlare: questo è stato il nostro approccio con le persone che ci hanno contattato. L’iter per arrivare alla denuncia è lungo – sottolinea l’avvocato Meli –ma non per questo bisogna scoraggiarsi. Il primo passo è quello di interessare le competenti autorità, a seconda della gravità della situazione si valuta la possibilità di allontanare la donna e se vi sono minori, dal contesto violento”.  Paolo Picone

 

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