Il pubblico ministero Chiara Bisso ha fatto notificare l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, a carico di Alfonso Cumella, 34 anni, di Porto Empedocle, il quale, alla guida del suv Volkswagen Touareg, nella notte fra il 3 e il 4 settembre dell’anno scorso, ha investito e ucciso il ventenne migrante eritreo Sied Anwar, dopo essere fuggito dal centro di accoglienza di “Villa Sikania” a Siculiana. Le accuse sono omicidio stradale, con l’aggravante della fuga, e lesioni colpose.
L’automobilista ha sempre negato, anche, in occasione dell’interrogatorio di convalida dell’arresto davanti al Gip del Tribunale di Agrigento, Francesco Provenzano, di essere fuggito all’alt dei poliziotti, così come sostiene l’accusa. Tre poliziotti, che stavano cercando di bloccare il migrante, sono rimasti feriti.
I legali difensori dell’indagato, gli avvocati Luigi Troja, e Giacomo La Russa, hanno adesso 20 giorni di tempo per provare a convincere la Procura a non chiedere il rinvio a giudizio.
Cumella resta l’unico indagato per la morte del migrante, infatti, non hanno portato a nuovi sviluppi le indagini e l’autopsia, con tanto di riesumazione della salma del ragazzo, che miravano ad accertare eventuali responsabilità anche da parte degli agenti, come da richiesta dell’avvocato Leonardo Marino, legale dello zio della vittima.
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