
Nelle politiche del 2018 viene eletto alla camera dei deputati nel collegio uninominale di Agrigento con il Movimento 5 stelle conquistando con la maggioranza assoluta dei suffragi, dopo essere giunto 15º alle primarie (parlamentarie).
E’ l’agrigentino Michele Sodano che alle prossime politiche non sarà ricandidato e spiega il perchè:
“Credo profondamente nell’importanza del ruolo istituzionale che ho ricoperto in questi 5 anni di legislatura. Il mio problema, oggi, e credo di non essere il solo, è di non essere in grado, per la prima volta, di esprimere un voto verso un partito che mi rappresenti e che possa reputare credibile. Impensabile una mia candidatura nell’attuale scenario politico. Se si vuole cambiare veramente questo Paese, bisogna organizzare una resistenza che parta dal basso e che persegua obiettivi precisi senza compromessi di sorta. Con l’attuale legge elettorale, che doveva essere cambiata già a inizio legislatura, i partiti hanno la possibilità di blindarsi in Parlamento sciogliendo il vincolo con l’elettore. Senza preferenze non esiste alcuna rappresentatività reale.
Ha tentato di rientrare?
“No. Avrei potuto inserirmi in qualsiasi partito e trovare una collocazione, un po’ come fanno tutti. Sinceramente non miinteressa il carrierismo, non lo trovo interessante”.
Le hanno proposto altri tipi di candidature?
“Da Forza Italia al Partito Democratico, passando dai movimenti post populisti di De Luca e Paragone. Perfino dal Movimento 5 Stelle mi è stato chiesto di rientrare. Il pressing, soprattutto per chiedermi di candidarmi alle regionali ed entrare negli apparati dei partiti tradizionali, è stato fortissimo”.
La sua esperienza politica finisce qui?
“Vivo la politica come una tensione costante verso il miglioramento della società. Ho ricevuto tanto dalla vita, fin da bambino; sento di dover dare, di contribuire al miglioramento della società e alla salvaguardia dell’ambiente, attraverso il mio tempo e le mie energie. E’ una sensibilità cominciata ben prima di diventare Deputato e che, immagino, mi accompagnerà per tutta la vita”.
Cosa le ha fatto più male?
“La “marmellizzazione” del Movimento 5 Stelle, ossia la deflagrazione degli scopi per cui è nato, ha detonato una bomba pericolosissima per l’establishment, ha messo in crisi nel profondo quella voglia di rioccuparsi di cosa pubblica, e soprattutto quel desiderio di riscatto popolare che nel 2018 si è tradotto in una straordinaria partecipazione al voto. Tutto questo, al momento, non esiste più. Siamo in una fase di restaurazione e di disillusione generale, nei confronti di tutte le istituzioni”.
Cosa salva di questa esperienza?
“Tutto e in primis gli straordinari rapporti umani che ho avuto la fortuna di allacciare con migliaia di cittadini, oltre che un’approfondita conoscenza del sistema e delle sue regole”.
Crede ancora nel cambiamento?
“Più di prima.”
Cosa farà adesso?
“C’è moltissimo da fare”.
Ad Agrigento aveva creato Immagina, con lo spazio Coworking a Porta di Ponte e le attività culturali. Quell’esperienza è destinata a continuare?
“IMMAGINA è stato uno dei primi progetti avviati dal mio rientro ad Agrigento, ma non ha mai avuto, per mia scelta, una connotazione politica. È un’operazione ambiziosa di rinnovamento reale della città, che ha coinvolto in questi anni migliaia di persone; una realtà destinata a crescere grazie a tutti quei visionari, che intendono contribuire e costruire la scena culturale e di innovazione di Agrigento”.
“Li condanno di più per avere perso la motivazione iniziale e la capacità di una dialettica interna costruttiva”.
Le piacerebbe un giorno fare il sindaco della sua città ?
“Non ho ambizioni personalistiche in questo senso, non mi interessa lavorare a un progetto incentrato su di me. Non mi è raro pensare di abbandonare tutto per andare a vivere in luoghi in cui non bisogna combattere per la normalità. Ma allo stesso tempo, continuo a sentire un forte senso di responsabilità e passione verso ciò che reputo giusto. Credo nell’enorme potenzialità della mia generazione. Se, come in realtà sto già osservando, si radicherà sempre di più una forte coscienza collettiva, un senso di comunità e di rispetto reciproco, e quel desiderio degli under 40 di far marciare Agrigento con una visione di sviluppo coerente con lo spirito del tempo, io sarò disponibile a offrire un contributo fattivo di idee ed energie positive. Pronto a dare tutto me stesso”.