“Caro Sindaco Firetto, chiariamo fin da subito che il Governo non ha alcuna intenzione di interrompere i finanziamenti del Fondo Periferie per i programmi in corso. Ritengo il suo attacco, a seguito delle rassicurazioni del Governo e del Premier Conte, del tutto politico e strumentale.” Queste le parole di Michele Sodano, deputato agrigentino del M5S, nei confronti del sindaco di Agrigento Lillo Firetto.
“Difatti, per prima cosa, ci dica se i progetti per Girgenti sono esecutivi o meno. Se il Comune di Agrigento ha lavorato nei tempi e nelle modalità previsti della legge, i 6 milioni di finanziamento pubblico (da aggiungersi agli 11 di finanziamento privato, per un totale di 17 e non 33 milioni come da lei affermato) sono assicurati al 100%. Viceversa, se l’amministrazione non ha fatto approvare i progetti in maniera esecutiva, nel rispetto della circolare che obbligava i comuni a farli vidimare entro il 15 settembre dalla Corte dei Conti, c’è una grave inadempienza del Comune di Agrigento a cui lei dovrà rispondere ad ogni singolo cittadino. In questo caso – continua Sodano – non può scaricare alcuna responsabilità al Governo che ha garantito i finanziamenti e deve riconoscere di non aver gestito il Bando con la giusta solerzia. A differenza delle altre amministrazioni, dai documenti a me pervenuti risulta che Agrigento sia uno dei pochissimi comuni, tra i 120 in graduatoria nel Fondo Periferie, che allo stato attuale ha 0 progetti esecutivi approvati. Il lavoro meticoloso di cui parla in che termini si è svolto? Mi sembra che il suo grido di allarme non sia altro che un atto strumentale volto a nascondere le responsabilità della sua amministrazione sulla terribile situazione che Agrigento sta vivendo, dalla stato di reale abbandono delle periferie fino all’esplosione dell’emergenza rifiuti. Rilancio la domanda attendendo la più celere risposta possibile: I progetti di Girgenti sono stati resi esecutivi, approvati secondo l’iter prescritto, o in due anni sono rimasti allo stadio iniziale?
Il tempo della politica dello scaricabarile è finito, se i progetti ad Agrigento non verranno finanziati è solo ed esclusivamente a causa dell’inefficienza dell’attuale macchina amministrativa a cui lei è a capo. C’erano dei termini ben precisi entro quando fare avanzare i progetti, termini che comuni come Siracusa, Caltanissetta, Catania e Palermo hanno rispettato, comuni che nella graduatoria sono dopo Agrigento ma che riceveranno ogni singolo euro del Bando Periferie. L’amministrazione locale deve capire che i finanziamenti vanno resi esecutivi in fretta, altrimenti non possono essere utilizzati. A causa della lentezza e inefficienza abbiamo già perso troppi finanziamenti statali ed europei, perdite che hanno rallentato il sud e lo hanno fatto sprofondare nell’arretratezza.
Confermo ai cittadini che tutti i progetti esecutivi saranno finanziati. Questo Governo ha una parola e si distingue da tutti i precedenti per onestà e concretezza. Sindaco Firetto mi aspetto che la sua amministrazione abbia rispettato tutte le scadenze e se così non fosse ci dia delle spiegazioni perché non accetto speculazioni politiche. Dichiarare di fare causa se i progetti non sono esecutivi è del tutto inutile perché c’è una circolare che parla chiaro, a meno che l’unico scopo non sia quello di impoverire ulteriormente le casse del comune.”
La replica del sindaco Calogero Firetto: “Onorevole, notoriamente i sacchi vuoti non stanno in piedi”. Così il sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, replica alle dichiarazioni del deputato Michele Sodano (M5s) e rimanda al mittente le critiche espresse in relazione all’esecutività dei progetti relativi al Bando Periferie. “Lei, nella migliore delle ipotesi, non ha informazioni corrette! – continua Firetto. – Ignora, tra l’altro, che il Bando periferie finanziava anche la redazione degli esecutivi. Trascura che il Governo ha bloccato le relative procedure. Bloccato! Agrigento già dispone di taluni progetti esecutivi. Chiedo al capo del Governo, Conte, se e quando potrò appaltare le opere e i servizi di riqualificazione urbana. La stessa domanda rivolgono altri 330 sindaci, tra cui alcuni della Lega e del M5s, tutti sul piede di guerra per difendere le periferie e le aree degradate delle loro città”