Sono complessivamente 72 gli indagati, 55 dei quali raggiunti da misure cautelari, 54 delle quali eseguite, nell’ambito della maxi inchiesta “Ianus”, condotta sul campo dai poliziotti della Questura di Caltanissetta, con il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia della città nissena, che ha fatto luce su Cosa nostra e Stidda gelese e su un fiorente traffico di sostanze stupefacenti in diverse province siciliane. Anche e soprattutto nella provincia agrigentina, in particolare Canicattì, Licata e Racalmuto e la stessa città dei templi, ma anche Palma di Montechiaro. Ed è proprio l’associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga il principale reato contestato agli agrigentini coinvolti nell’operazione.
Il Gip del tribunale di Caltanissetta ha disposto per Gianluca Attardo 42 anni di Agrigento la misura della custodia cautelare in carcere; per Gioacchino Giorgio 37 anni di Licata la misura cautelare della custodia cautelare in carcere; per Loredana Marsala 42 anni di Canicattì la misura cautelare degli arresti domiciliari; per Diego Milazzo di Canicattì (classe ’84) la misura degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico; per Diego Milazzo di Canicattì (classe ’94) la custodia cautelare in carcere, per Morena Milazzo 38 anni di Canicattì gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico; per Giuseppe Terrasi 45 anni di Agrigento la misura del divieto di dimora nella provincia di Agrigento e per Ignazio Agrò 64 anni di Racalmuto la misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Agrigento e di non accedervi senza l’autorizzazione del giudice.
Un altro indagato, Martin Marius Vasile, 32 anni originario della Romania ma residente a Canicattì, è finito in carcere. Risultano, invece, indagati a piede libero Giuseppe Alaimo, 29 anni, di Canicattì e Gioacchino Taibbi, 26 anni, di Canicattì. A tutti viene contestato il reato di associazione a delinquere e, in particolare, di aver fatto parte di un gruppo di pusher che acquistava lo stupefacente direttamente da Giuseppe Pasqualino, alias “Peppe stampella”, ritenuto il luogotenente del reggente della famiglia mafiosa dei Rinzivillo, il boss Giuseppe Tasca.
I fatti al centro dell’inchiesta risalgono fra il 2019 e il 2021. Secondo l’inchiesta della Dda di Caltanissetta, Cosa nostra di Gela era riuscita a ricavarsi una fetta del mercato degli stupefacenti in provincia di Agrigento potendo contare sull’apporto di alcuni sodali. Tra questi spicca il romeno Marius “Mario” Vasile, residente a Canicattì, vero e proprio anello di congiunzione con tutti gli altri agrigentini coinvolti.
Le contestazioni mosse agli agrigentini coinvolti nell’inchiesta.
Gianluca Attardo “si occupava della cessione, in territorio agrigentino, dello stupefacente acquistato da Giuseppe Pasqualino (nato a Gela nel 1991) con l’intermediazione di Monteserrato Orazio, agendo in sinergia con Giuseppe Terrasi (nato ad Agrigento il 18 gennaio del 1979) e fungendo da intermediario tra componente gelese e il racalmutese Ignazio Agrò”.
Giuseppe Terrasi “si occupava della cessione, in territorio agrigentino, dello stupefacente acquistato da Giuseppe Pasqualino con l’intermediazione di Orazio Monteserrato e Marius Vasile Martin, agendo anche in sinergia con Gianluca Attardo e (omissis)”.
Ignazio Agrò “si occupava della cessione, in territorio agrigentino, dello stupefacente acquistato da Giuseppe Pasqualino, con l’intermediazione di Gianluca Attardo, agendo in sinergia con Giuseppe Terrasi e fungendo da intermediario con la componente gelese del sodalizio”.
Gioacchino Giorgio “si occupava della cessione, in territorio agrigentino, dello stupefacente acquistato da Giuseppe Pasqualino con l’intermediazione di Mirko Salvatore Rapisarda (nato a Gela nel 1982), mettendo quest’ultimo in contatto con (omissis)”.
Diego Milazzo, 39 anni “si occupava della cessione, in territorio agrigentino, dello stupefacente acquistato da Giuseppe Pasqualino con l’intermediazione di Mirko Salvatore Rapisarda”.
Diego Milazzo, 29 anni “si occupava della cessione, in territorio agrigentino, dello stupefacente acquistato da Giuseppe Pasqualino con l’intermediazione di Mirko Salvatore Rapisarda e coadiuvato in alcune occasioni da Loredana Marsala, fungeva a sua volta da intermediario tra Pasqualino e soggetti dell’agrigentino interessati ad acquistare sostanza stupefacente”.
Morena Milazzo “si occupava della cessione, in territorio agrigentino, dello stupefacente acquistato da Giuseppe Pasqualino con l’intermediazione di Mirko Salvatore Rapisarda e fungeva a sua volta da intermediario tra Pasqualino e i soggetti dell’agrigentino interessati ad acquistare stupefacente, rendendosi anche disponibile in momenti di contingente indisponibilità di stupefacente, da parte di Pasqualino, a mettere quest’ultimo in contatto con fornitori di sua conoscenza”.
Mohamed Matar Hassan Omar, 38 anni, detto Mimmo nato in Egitto residente a Licata “prevalentemente operante nel territorio di Licata, partecipava ai traffici di droga condotti da Cosa Nostra gelese, effettuando a favore degli associati rifornimenti di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente e ricevendo dagli stessi approvvigionamenti di stupefacente; intratteneva rapporti prevalentemente con Pasqualino, Giuseppe Domicoli e Marius Vasile Martin e prendeva parte ad incontri tra i consociati per discutere in merito alla gestione dei traffici di stupefacenti e omissis per la fornitura di marijuana”.
Giuseppe Pasqualino, Marius Vasile Martin e Mohamed Matar Hassan Omar “in concorso tra di loro, cedevano a Mohamed Matar Hassan Omar (inteso “Mimmo”) che acquistava per farne cessione a terzi, un quantitativo non modico di marijuana. Licata, 30 aprile 2019″.
Giuseppe Pasqualino, Marius Vasile Martin e Giuseppe Terrasi “in concorso tra di loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, Martin agendo quale intermediario di Pasqualino cedeva a Terrasi che acquistava per farne cessione a terzi un quantitativo imprecisato, ma verosimilmente pari a 200 grammi, di cocaina – Tra Gela e Canicattì in data 22 marzo 2019”.
Giuseppe Pasqualino, Rocco Grillo, Gianluca Attardo e Ignazio Agrò “in concorso tra di loro, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, Rocco agendo quale intermediario di Pasqualino cedeva ad Attardo e Agrò che acquistavano per farne cessione a terzi, un quantitativo imprecisato di cocaina. Commesso tra Gela e Villaggio Mosè il 4 aprile 2019”.
Giuseppe Pasqualino, Gioacchino Giorgio e Mirko Salvatore Rapisarda “in concorso tra di loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, Pasqualino cedeva a Giorgio che ne acquistava per farne cessione a terzi, un quantitativo imprecisato di cocaina dal valore non inferiore a 4mila euro che, in seguito, per il tramite dell’intermediazione di Rapisarda, Giorgio restituiva a Pasqualino. Commesso a Gela in data antecedente e prossima al 22 aprile 2019 e fino al 12 maggio 2019”.
Giuseppe Pasqualino, Mirko Salvatore Rapisarda e Diego Milazzo (cl 1984) “in concorso tra di loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, Rapisarda agendo quale intermediario di Pasqualino cedeva a Milazzo Diego, che acquistava per farne cessione a terzi, un quantitativo imprecisato di cocaina. Commesso in Gela e Canicattì in data antecedente e prossima al primo agosto 2019”.
Giuseppe Pasqualino, Mirko Salvatore Rapisarda e Diego Milazzo (cl 1994) “in concorso tra di loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, Rapisarda, agendo quale intermediario di Pasqualino, cedeva a Milazzo Diego, che acquistava per farne cessione a terzi, un quantitativo imprecisato di cocaina dal valore non inferiore a 4mila euro. Commesso tra Gela e Canicattì i data antecedente e prossima al 30 settembre 2019”.
Giuseppe Pasqualino, Mirko Salvatore Rapisarda e Morena Milazzo “in concorso tra di loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, Rapisarda, agendo quale intermediario di Pasqualino, cedeva a Morena Milazzo che acquistava per cederla a terzi, un quantitativo imprecisato di cocaina dal valore non inferiore a 2.650 euro. Commesso fra Gela e Canicattì in data antecedente e prossima al 30 settembre 2019”.
Diego Milazzo (cl 1994) “cedeva a Mirko Rapisarda un quantitativo di cocaina dal peso pari a 1,5 grammi. Commesso a Gela il 10 ottobre 2019”. Giuseppe Pasqualino, Diego Milazzo (cl 1994) e Loredana Marsala “in concorso tra di loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, Marsala Loredana e Diego Milazzo agendo quali intermediari di Giuseppe Pasqualino cedevano a un soggetto non identificato un quantitativo imprecisato, ma verosimilmente pari a 90 grammi, di cocaina. Commesso tra Gela e Canicattì in data 22 dicembre 2019”.
Giuseppe Pasqualino e Diego Milazzo (cl 1994) “in concorso tra loro, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, Milazzo, agendo quale intermediario di Pasqualino, cedeva a un soggetto non identificato di Ravanusa un quantitativo di cocaina. Commesso tra Gela e Canicattì in data 14 gennaio 2019”.
Giuseppe Pasqualino e Morena Milazzo “con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso e in tempi diversi, Pasqualino cedeva a Milazzo, che acquistava per farne cessione a terzi, un quantitativo imprecisato di cocaina. Commesso tra Gela e Canicattì in data 26 novembre 2019”.