Nessun bocciato e tanti cento e lode. Questo emerge dai dati forniti dal Ministero dell’Istruzione, degli esami di maturità in Sicilia, ai tempi del Coronavirus.
E’ alta la percentuale dei diplomati col massimo punteggio (100 centesimi) che hanno strappato alla Commissione, quest’anno tutta formata da docenti interni e dal solo presidente esterno, anche la lode.
I primi si sono attestati all’11,8%, mentre i secondi al 3,3%. L’anno prima, i centisti erano abbondantemente meno di uno su dieci, il 7,1%, mentre quelli con la lode si fermano poco prima del 2%: l’1,9%.
Un balzo in avanti del 68% di maturati, che si accompagna ad una drastica diminuzione dei compagni che ce l’hanno fatta con voti bassi. I “sessantisti”, molti dei quali in tempi ordinari non sarebbero probabilmente neppure arrivati alle prove. Nell’estate del 2019 furono il 7,4%, quasi quanto i diplomati con 100, scesi quest’anno al 5,6%, meno della metà dei diplomati col massimo punteggio: 100.
Aumentano anche le percentuali di coloro, che si diplomano con punteggi nella fascia alta: da 80 a 99 centesimi. E contemporaneamente sono spariti i bocciati.
Lo scorso anno, tra bocciati (lo 0,4%) e non ammessi agli esami (il 4,7%) si raggiunse in Sicilia il 5,1% di studenti costretti a ripetere l’ultimo anno. Quest’anno, a non farcela sono stati appena 0,4 studenti ogni cento: 4 ogni mille. Il confronto con il 2019 è impressionante.
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