CASTELVETRANO. “Ho incontrato Matteo Messina Denaro. L’ho conosciuto al porto di Palermo, poi avevamo un altro appuntamento in Toscana, dove e’ protetto da uomini della ‘Ndrangheta”. E’ quanto avrebbe rivelato un toscano di 45 anni: un soggetto con qualche disavventura giudiziaria e vecchie amicizie con siciliani legati a Cosa nostra e calabresi appartenenti a clan della ‘ndrangheta. Amicizie gli hanno permesso di entrare in contatto con gli uomini piu’ vicini al ricercato numero uno”. Il testimone “rivela incontri avuti con Messina Denaro e i nomi delle persone che lo hanno assistito. Apre, inoltre, scenari criminali nuovi in cui si muove il mafioso accusato di omicidi e stragi. Si scopre cosi’ che il latitante ha ottenuto coperture anche da esponenti della ‘ndrangheta, i posti in cui ha alloggiato, e il territorio che ha frequentato. Si apprende delle sempre piu’ precarie condizioni di salute del boss e la clinica in cui e’ stato curato. E si scopre che uno dei nipoti del latitante e’ un magistrato in servizio in una procura del Nord Italia”. Le rivelazioni del testimone “sono al vaglio dei magistrati della Procura distrettuale antimafia di Firenze, che ha gia’ riscontrato gran parte delle affermazioni, in alcuni casi pure con fotografie che documentano incontri segreti con l’entourage di Messina Denaro, delegando indagini alla Guardia di Finanza”.
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