“Ad Agrigento avremo pure i tombini asfaltati, una classe politica discutibile, niente aeroporto né autostrade. Ci manca persino l’acqua.
Ma abbiamo qualcosa che vale più di tutto questo messo insieme: abbiamo un Cuore Grande, anzi Grandissimo
Qui, se entri in un bar e hai sete, l’acqua te la regalano. Se hai bisogno del bagno, puoi usarlo senza pagare.
Se chiedi di scattare una foto in un posto Speciale, non solo ti danno il permesso senza esitazione, ma ti accolgono con il sorriso, ti aiutano a trasportare la fotocamera pesante e ti raccontano la storia di ogni angolo.
Ti indicano il mandorlo più fiorito, ti lasciano girare in Giardino per due ore alla ricerca dello scatto perfetto, quello che avevi sognato: IL TEMPIO CHE SI AFFACCIA DIETRO UNA NUVOLA DI FIORI
Abbiamo un mare che toglie il fiato.
Tramonti come questo, ed è solo uno dei tanti motivi che ti fanno amare questa città
Questa è Agrigento, Capitale Italiana della Cultura.
Prendiamoci cura di lei, valorizziamola e amiamola, abbiamo un enorme tesoro.
Se la sua bellezza è eterna, il nostro orgoglio deve esserlo ancora di più.
E quando pensi di aver disturbato troppo, saluti, ringrazi… e ti senti dire: “torna pure quando vuoi”.
Come a dire: fa’ come se fosse il tuo Giardino.
Grazie, Agrigento. Per l’affetto, la gentilezza, la disponibilità.
Per tutto il resto… troveremo una soluzione, ma senza perdere ciò che ci rende davvero Speciali.”
Queste parole, scritte dal giovane fotografo Davide D’Anna di Raffadali e pubblicate su Facebook, hanno fatto rapidamente il giro del web, insieme alla sua foto, che qui pubblichiamo, suscitando emozione e riflessione tra gli abitanti di Agrigento e oltre.
Le sue parole vanno ben oltre la fotografia: sono un inno d’amore per un territorio che, nonostante le difficoltà e i disservizi, conserva un’identità forte e accogliente. Il suo sguardo, catturato dall’obiettivo e poi trasferito in parole, ci mostra un’Agrigento che si specchia nella bellezza dei suoi mandorli in fiore, nel tramonto infuocato che bacia il mare, ma soprattutto nell’anima della sua gente.
Agrigento, proclamata Capitale Italiana della Cultura, è molto più di ciò che non ha: è la gentilezza di un barista che ti offre l’acqua, è la disponibilità di chi apre le porte del proprio giardino per uno scatto perfetto, è l’abbraccio di una città che accoglie senza chiedere nulla in cambio.
Il mandorlo in fiore, simbolo della città e protagonista della sua celebre Sagra, diventa così metafora della resilienza e della bellezza che resiste al tempo. Il messaggio di D’Anna non è solo un elogio estetico, ma una chiamata alla consapevolezza: Agrigento è un tesoro da proteggere, un patrimonio di natura e cultura da custodire con orgoglio.
E così, davanti a un tempio che si affaccia dietro una nuvola di fiori, si riscopre il vero valore di questa terra: non solo la sua storia millenaria, ma l’umanità di chi la abita.
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