Convocato nel pomeriggio, dal prefetto Filippo Romano, il comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. La città dei Templi è una di quelle dove maggiormente si sono verificati, nel corso di questi mesi, continui episodi di movida rumorosa con risse, anche tra adolescenti, traffico paralizzato e abbandono di bottiglie di vetro per strada. Non ultima quella del weekend del 2 giugno che ha visto i titolari di strutture ricettive, B&B e semplici residenti esprimere il loro disappunto, tanto che alcuni consiglieri di minoranza hanno portato il caso all’attenzione del Consiglio comunale e dell’amministrazione. “Il problema – ha detto con tono perentorio il prefetto Romano – non si risolve con le sole ordinanze, occorre un regolamento chiaro e inequivocabile”. Argomento che il prefetto conosce bene, essendo stato anche commissario in diversi comuni. A fare allarmare anche i video e le foto diffusi sui social, probabilmente dagli stessi organizzatori, dove si vedono migliaia di persone ammassate nei locali. Nel corso della riunione sono stati chiesti anche maggiori controlli soprattutto nei weekend nei due maggiori centri del capoluogo. Il prefetto ha chiesto pure di fare prevenzione. Ed in questo l’amministrazione comunale dovrà correre ai ripari, predisponendo intanto un piano traffico per decongestionare il lido di San Leone, che, questo va sottolineato, non è solo un luogo di villeggiatura ma un quartiere abitato da quasi 4mila residenti 12 mesi l’anno. Le strade strette della frazione di Agrigento invase da auto senza un limite, con parcheggi selvaggi ovunque, rischiano di diventare una trappola, non consentendo il passaggio ai mezzi di soccorso. L’obiettivo è quello di scongiurare che si verifichino delle tragedie e a quel punto il danno sarebbe irreparabile. All’ordine del giorno del comitato anche la sparatoria avvenuta a Canicattì, dove un giovane è stato ferito a pistolettate.
Rumori, risse e rifiuti: i Comuni ora rischiano di dovere pagare per le cause dei cittadini. Movida rumorosa i cittadini possono rifarsi sull’amministrazione comunale. Il Comune di Agrigento è avvisato. I comuni rischiano di subire l’effetto domino dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato quello di Brescia a pagare i danni per schiamazzi e i rumori, dopo il ricorso presentato da alcuni cittadini, secondo cui quel disturbo alla quiete pubblica era anche nocivo della salute degli stessi residenti. Il residente in zona di particolare vita notturna, fece causa all’amministrazione comunale ottenendo il risarcimento danni. Una sentenza che fa giurisprudenza e che potrebbe essere utilizzata da altri cittadini, contro le amministrazioni locali, perché stanchi del caos incontrollato. “Noi abbiamo i mezzi ma bisogna rispettare le regole – afferma il sindaco Francesco Miccichè – sia i gestori dei locali che i cittadini. Vogliamo garantire il lavoro, per il quale abbiamo rispetto, ma anche la quiete dei cittadini”. Nei giorni scorsi, il primo cittadino ha firmato una nuova ordinanza sulla movida valida fino al prossimo 26 giugno per tutta la città ma con alcune diverse applicazioni tra il centro storico e i quartieri periferici. In centro città i locali dovranno chiudere alle ore 2 tutti i giorni, con obbligo per i titolari di riduzione delle emissioni sonore all’esterno dalle ore 24, consentendo all’interno, esclusivamente filo diffusione musicale che non disturbi il riposo notturno, nel rispetto della disciplina vigente in materia. A San Leone e zone balneari, Villaggio Mose’, frazioni e quartieri periferici, la chiusura è prevista per le 2 dal lunedì al giovedì e domenica con obbligo per i titolari dei locali di riduzione delle emissioni sonore all’esterno dall’una consentendo all’interno, esclusivamente filo diffusione musicale che non disturbi il riposo notturno, nel rispetto della disciplina vigente in materia. Il venerdì, il sabato, e prefestivi si potrà chiudere alle 3, con obbligo per i titolari dei locali di riduzione delle emissioni sonore all’esterno dall’ una, consentendo all’interno, esclusivamente filo diffusione musicale che non disturbi il riposo notturno, nel rispetto della disciplina vigente in materia. In entrambi i casi è prevista la tolleranza di 30 minuti. Una cosa è certa, non si può più scherzare e la giunta Miccichè su San Leone vuole avere le idee chiare. Nei giorni scorsi all’incontro convocato dall’assessore Carmelo Cantone i consiglieri comunali per discutere proprio di San Leone, solo tre gestori delle attività commerciali si sono presentati. “In settimana dovremmo anche incontrare il demanio – ci dice Cantone – per alcune concessioni che chiediamo di modificare. C’è tanto in cantiere ma non dipende solo da noi”. Nel pomeriggio di ieri il neo prefetto Filippo Romano ha convocato gli amministratori per un incontro.
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