I carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, hanno trovato in un terreno un fucile mitragliatore Kalashnikov e migliaia di munizioni di vario calibro. La micidiale arma sarebbe quella utilizzata per mettere a segno almeno tre intimidazioni ad Agrigento e Porto Empedocle, tra dicembre dell’anno scorso e fino a pochi giorni fa. Il ritrovamento nell’ambito di una serie di perquisizioni effettuate ad Agrigento, Favara, Canicattì, Porto Empedocle, Realmonte e San Cataldo, con il supporto dei militari del Nucleo eliportato Cacciatori di Sicilia e dei Nuclei cinofili di Palermo e Nicolosi, collegate al provvedimento di fermo della Direzione Distrettuale Antimafia, che ha sottoposto a fermo 13 soggetti (5 dei quali già detenuti in carcere), gravemente indiziati, a vario titolo, di appartenere a Cosa nostra”, di far parte di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altro.
Le varie perquisizioni personali e domiciliari delegate dalla Procura distrettuale nei confronti sia dei fermati che di ulteriori indagati nel medesimo procedimento penale, hanno permesso di rinvenire e sequestrare il fucile mitragliatore completo di due caricatori, nascosto all’interno di un casolare posto in un terreno abbandonato ma riconducibile a uno degli indagati. Sempre all’interno dello stesso casolare sono stati rinvenuti 16 panetti di hashish confezionati in cellophane. Inoltre, ad altri tre indagati è stata rinvenuta e sequestrata la somma in contanti rispettivamente di circa 18.000, 12.500 e 12.000 euro in banconote da diverso taglio che non riuscivano a giustificare la provenienza. Sequestrati anche due caschi e un giubbetto antiproiettile.






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