I pubblici ministeri della Dda di Palermo Francesca Dessì e Geri Ferrara hanno chiesto il rinvio a giudizio per i sei indagati dell’operazione “Passepartout” che lo scorso novembre, ha portato al fermo di cinque persone a Sciacca accusate di associazione mafiosa e favoreggiamento aggravato, ed ha svelato un intreccio fra la mafia e una parte della politica. L’udienza preliminare, davanti al Gup del Tribunale di Palermo Fabio Pilato, è fissata per il 9 settembre.
Tra gli imputati Antonello Nicosia, 48 anni, di Agrigento, ex assistente parlamentare della deputata Giusi Occhionero, finito in carcere con l’accusa di aver veicolato i messaggi di boss all’esterno.
Nicosia sarebbe stato il braccio destro del capomafia Accursio Di Mino, 61 anni. Insieme a Nicosia e Dimino figura fra i destinatari del provvedimento anche la parlamentare Occhionero che rischia di finire a processo per l’accusa di falso con l’aggravante di avere agevolato l’associazione mafiosa.
Gli altri indagati sono i fratelli Paolo e Luigi Ciaccio, 33 anni e Massimiliano Mandracchia, 47 anni, accusati di favoreggiamento personale con l’aggravante dell’avere agevolato l’associazione mafiosa.