Il Gup del Tribunale di Palermo, Fabio Pilato, ha inflitto 20 condanne, e 8 assoluzioni, al termine del processo con il rito abbreviato, scaturito dalla maxi inchiesta “Kerkent”, condotta sul “campo” dal personale della Dia di Agrigento, e coordinata dalla Dda palermitana, che ha disarticolato la ricostruita famiglia mafiosa di Agrigento, con a capo il boss 51enne Antonio Massimino.
La pena più alta, 20 anni di reclusione, è stata inflitta proprio al capomafia (20 anni di reclusione era la proposta di pena dei pubblici ministeri Calogero Ferrara e Pierangelo Padova). Stessa pena per i suoi presunti fedelissimi, Francesco Vetrano, 36 anni di Agrigento, e Giuseppe Messina, 34 anni, di Agrigento, quest’ultimo titolare di un autolavaggio, fra Villaseta e Monserrato, e ritenuta la base logistica del clan, e dove sarebbero state tenute decine di summit, e incontri, tra mafiosi.
Ecco le altre decisioni del Gup: 12 anni di reclusione a Gerlando Massimino, 31 anni, figlio di Antonio (18 anni la richiesta dei Pm); 8 anni a James Burgio, 27 anni, di Porto Empedocle (12 anni); 9 anni a Salvatore Capraro, 30 anni, di Agrigento, (12 anni); 9 anni e 6 mesi a Marco Davide Clemente, 27 anni, di Palermo (14 anni); 8 anni a Fabio Contino, 40 anni, di Agrigento (10 anni); 12 anni e 8 mesi a Sergio Cusumano, 56 anni, di Agrigento (12 anni); 12 anni ad Alessio Di Nolfo, 33 anni, di Agrigento (18 anni); 10 anni e 8 mesi ad Eugenio Gibilaro, 54 anni, di Agrigento (10 anni); 8 anni e 8 mesi a Domenico La Vardera, 38 anni, di Palermo (10 anni); 8 anni a Domenico Mandaradoni, 30 anni, di Tropea (10 anni); 12 anni ad Antonio Messina, 61 anni, di Agrigento (15 anni); 8 anni a Liborio Militello, 52 anni, di Agrigento(10 anni); 4 anni a Gregorio Niglia, 36 anni, di Tropea (10 anni); 8 anni ad Andrea Puntorno, 42 anni, di Agrigento (6 anni); 5 anni e 4 mesi a Calogero Rizzo, 48 anni, di Raffadali (12 anni); 8 anni a Luca Siracusa, 43 anni, di Agrigento (8 anni); 8 anni e 8 mesi a Giuseppe Tornabene, 36 anni, di Agrigento (12 anni).
Assolti: Francesco Di Stefano, 42 anni, di Porto Empedocle (10 anni); Salvatore Ganci, 47 anni, di Agrigento (18 anni); Daniele Giallanza, 47 anni, di Palermo (8 anni); Pietro La Cara, 42 anni, di Palermo (8 anni); Valentino Messina, 46 anni, di Porto Empedocle (8 anni); Francesco Romano, 33 anni, di Vibo Valentia (10 anni); Vincenzo Sanzo, 37 anni, di Agrigento (8 anni); e Attilio Sciabica, 31 anni, di Agrigento (8 anni).
Hanno scelto di essere giudicati con il rito ordinario altri 7 imputati: Gabriele Miccichè; Pasquale Capraro; Angelo Cardella; Angelo Iacono Quarantino; Francesco Luparello; Saverio Matranga; Calogero Trupia.
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