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Home » Licata » Mafia, inchiesta “Halycon”: arrestato dipendente noto ristorante

Mafia, inchiesta “Halycon”: arrestato dipendente noto ristorante

13 Agosto 2019
in Licata, Cronaca, dalla provincia, Top
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All’alba del 31 luglio scorso, a Licata e Palermo, i Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Agrigento, hanno dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto emesso dalla Dda palermitana, nei confronti di Giovanni Lauria, 79 anni, inteso “il professore”, Vito Lauria, 49 anni (figlio di Giovanni), Angelo Lauria, 45 anni, Giacomo Casa 64 anni, Giovanni Mugnos, 53 anni, Raimondo Semprevivo 47 anni, e Lucio Lutri 60 anni. Al centro dell’indagine, denominata “Halycon”, che costituisce un’ulteriore fase dell’articolata manovra investigativa sviluppata dalla Procura distrettuale di Palermo, e dall’Arma dei carabinieri, in direzione della articolazione agrigentina di Cosa Nostra, è la famiglia mafiosa di Licata al cui vertice, nella qualità di promotore e organizzatore, è risultato essere il pregiudicato Giovanni Lauria, il quale presiedeva a riunioni ed incontri con gli altri associati, gestendo e pianificando tutte le relative attività ed affari illeciti, mantenendo il collegamento con esponenti di altre famiglie di Cosa Nostra della Sicilia Orientale, al fine di progettare la realizzazione di attività volte ad alterare le ordinarie e lecite dinamiche imprenditoriali.

Nell’ambito del medesimo procedimento penale, questa mattina, è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo nei confronti degli indagati già sottoposti a fermo di indiziato di delitto.
Il provvedimento è stato notificato ad Antonino Cusumano, dipendente di un noto ristorante a Licata, destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari poiché ritenuto responsabile di favoreggiamento aggravato dall’aver agevolato l’associazione mafiosa. Indagati anche due fratelli licatesi  A.M., destinatario della misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria anch’egli ritenuto responsabile del medesimo reato, e M.M., indagato per lo stesso reato. I due sono stati sottoposti a perquisizione domiciliare.

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