La Dia di Agrigento guidata dal vicequestore Roberto Cilona, su disposizione del Tribunale misure di prevenzione di Palermo ha eseguito la confisca di parte dei beni a carico dell’imprenditore agricolo Salvatore Vitale Collura, settantenne, di Castronovo di Sicilia. Si tratta di 15 immobili tra terreni e fabbricati. Collura, nel 2002, era stato arrestato in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Roma nell’ambito dell’operazione “Cobra”, per associazione di tipo mafioso.
L’uomo inserito nell’ambito della criminalità organizzata di tipo mafioso, aveva avuto cointeressenze non solo con i sodalizi criminosi operanti nelle province di Agrigento, Palermo, Catania e Roma, ma anche con quelli del nisseno, come il clan Madonia di Gela. Nel 2011, Collura è stato anche indagato nell’ambito dell’indagine antimafia denominata “Kamarat”. E nel maggio del 2014, la Corte di Assise d’Appello di Palermo, lo ha condannato a 8 anni di reclusione.
L’attività di indagine economico-finanziaria espletata dagli investigatori della Dia ha consentito di appurare come il soggetto sia riuscito nel tempo ad incrementare il suo patrimonio, attraverso il reimpiego di profitti illeciti provenienti dai fatti di reato di matrice mafiosa, per i quali lo stesso è stato condannato. L’attività è culminata dapprima in un provvedimento di sequestro, e poi nel successivo provvedimento di confisca.
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