E’ stata sostituita la misura carceraria a carico dell’imprenditore favarese Stefano Valenti, condannato in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa alla pena di 6 anni e 8 mesi di reclusione, nell’ambito della maxi inchiesta “Montagna”. Lo ha deciso il Gip del Tribunale di Palermo, Marco Gaeta, in accoglimento dell’istanza avanzata dai difensori, gli avvocati Angela Porcello e Raffaele Bonsignore. Valenti lascia il carcere, per essere sottoposto agli arresti domiciliari, con l’applicazione del braccialetto elettronico, in un’abitazione fuori dalla provincia di Agrigento.
Il favarese dall’ 11 gennaio del 2018, si trovava recluso presso il carcere “La Valletta” di Torino. Al processo era imputato del reato di partecipazione ad associazione mafiosa, oltre che di talune estorsioni (consumate e tentate) aggravate dalla finalità di agevolazione mafiosa di cui all’art. 7, nonché di alcune ipotesi di trasferimento fraudolento di beni, ma in esito al giudizio, è stato ritenuto responsabile unicamente in relazione al delitto di concorso esterno in associazione mafiosa.