La Procura di Agrigento ha dato incarico agli esperti del Ris di Messina di eseguire alcuni accertamenti nell’appartamento di via Bachelet, a Favara, dove lo scorso 7 aprile, sono stati trovati i corpi senza vita della pensionata di 83 anni Antonia Volpe, e del figlio Angelo Maria, operatore scolastico di 52 anni. Quest’ultimo avrebbe ucciso la madre con un colpo di pistola, poi si sarebbe tolto la vita, utilizzando un revolver 357 magnum, con matricola abrasa. Ma alcune circostanze nella ricostruzione sembrano non convincere il pubblico ministero Chiara Bisso, che conduce l’inchiesta insieme al procuratore aggiunto Salvatore Vella.
Gli accertamenti riguardano anche il fratello e figlio delle vittime, che per primo ha scoperto i cadaveri e dato l’allarme. L’inchiesta, al momento, è contro ignoti, per omicidio. Il Ris dovrà accertare se ci sono tracce ematiche, di polvere da sparo, impronte e qualsiasi elemento biologico sul revolver 357 magnum, sugli indumenti delle vittime, e su quelle del familiare. I primi accertamenti sono in programma domani. Le indagini si sarebbero concentrate anche sul congiunto delle due vittime, tant’è che sarebbero stati ascoltati alcuni dipendenti della sua azienda, che avrebbero confermato la presenza dell’uomo al lavoro, quel giorno, nelle ore pomeridiane.
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