Di questi tempi, 27 anni fa, in una calda domenica d’agosto, a Lampedusa se ne andava a 66 anni, Domenico Modugno, forse il cantante italiano più famoso al mondo. Personaggio di straordinario spessore, “mister Volare” ha lasciato anche nei più giovani un messaggio di pace e tranquillità dettato da tantissime canzoni che hanno fatto la storia della nostra musica. Era arrivato a Lampedusa solo qualche giorno prima, e quella del ’94 fu l’ultima estate della sua vita. Adesso la sua villa solitaria, che il cantante aveva acquistato negli anni ’70, dinanzi la spiaggia dei Conigli, che lui amava definire “La piscina di Dio”, la casa dove trascorse gli ultimi giorni della sua vita, è diventata una dimora per ricchi. Immersa nella Riserva naturale, area caratterizzata da un altissimo valore paesistico e ambientale dalla villa si accede direttamente alla spiaggia dei Conigli, tra le spiagge più belle al mondo. La villa è sempre circondata da un grande giardino, adornato da straordinarie specie arboree, palme, bouganville, agavi e altre essenze tipiche della macchia mediterranea. La grande costruzione include veranda, terrazzi e un patio al piano terra e da una terrazza al primo piano che si affaccia direttamente sulla spiaggia. “Mister Volare” fu sempre molto legato non solo a Lampedusa ma anche e soprattutto ad Agrigento; fu parlamentare nazionale dal luglio 1987 all’ottobre 1990 e anche consigliere comunale della nostra città, dal giugno 1990 all’agosto 1992 in una lista civica di ispirazione progressista. Purtroppo quel consiglio comunale decadde per le dimissioni dei consiglieri in seguito allo scandalo delle Somme Urgenze. Ad Agrigento Modugno viene ricordato attraverso il “Belvedere” con la sua figura sagomata che spicca in piazza Sinatra. Non va dimenticato che il grande artista fu protagonista, negli Anni Ottanta, di un’importante stagione di rinnovamento per Agrigento, non solo facendo esplodere lo scandalo dell’ospedale psichiatrico sulle condizioni in cui vivevano i degenti ma impegnandosi a fondo per la soluzione dei tanti problemi della città. Adesso la sua figura ritagliata spicca in un angolo suggestivo da dove si ammira un fantastico panorama, dalla Valle dei Templi fino al Mare Mediterraneo, “nel blu dipinto di blu”. Una sagoma in acciaio, verniciata di bianco che ricorda il famoso cantautore, considerato uno dei padri della canzone italiana. “Domenico Modugno non era un politico ma un uomo prestato alla politica” – ricorda oggi Angelo Capodicasa che fu suo capogruppo in consiglio comunale. Memorabile tra l’altro, fu il suo “Concerto per non dimenticare” tenuto al palasport Nicosia nel 1989 per i malati dell’ospedale psichiatrico dopo lo scandalo. Quella di Lampedusa è stata invece la sua ultima casa, quella dove è morto d’infarto dopo un bagno pomeridiano prolungato in mare. Oggi la grande villa è ancora lì, come se il tempo si fosse fermato. Adesso appartiene al resort “La Calandra”, una struttura ricettiva che con i suoi ‘dammusi’ offre relax e comfort mediterraneo, e questa villa è il suo fiore all’occhiello. Una permanenza di pochi giorni nella villa che fu di Modugno oggi ai turisti costa circa 3 mila euro al giorno, compresi i pasti e i servizi, la spiaggia e il personale del resort che viene distaccato dalla “struttura madre” e messo a disposizione di quei villeggianti privilegiati. All’interno della villa si trova ancora il vecchio pianoforte di Modugno e alcuni suoi spartiti, oltre a qualche altro effetto personale. “L’acquisizione della villa è avvenuta anni fa – racconta l’imprenditore Marco Reato del resort “La Calandra”.
La villa ‘Spiaggia dei Conigli’ come viene pubblicizzata oggi, è molto estesa ed è anche molto richiesta. L’affaccio diretto sulla spiaggia è la ciliegina sulla torta, quella che per Modugno – uomo legato visceralmente al mare – faceva la differenza: “la piscina di Dio”, diceva di quel posto che aveva eletto a sua dimora. Da lì si capisce quanto l’acqua fosse ispiratrice della sua musica.
“Qui a Lampedusa c’è ancora la sua Jeep – continua Reato. – Era il mezzo con cui si arrivava alla villa, che oggi invece l’edificio rientra in una riserva naturale e può essere raggiunto solo a piedi. Dopo la morte di Modugno l’edificio è entrato fra le proprietà della società “Vitha group”, e di “La Calandra resort”. Non c’è alcun intento speculativo, la villa è stata ristrutturata e messa a nuovo, potrebbe anche essere venduta, ma il prezzo sarebbe esorbitante per il mercato attuale. Ogni tanto gli ospiti del resort vengono accompagnati alla spiaggia dei Conigli e consumano il pranzo nella villa di Modugno, la sua manutenzione è assicurata da un custode, lo stesso che in quella casa ha servito Modugno”.
“È un posto unico al mondo – prosegue Reato. – Quella dimora continua a far sognare, come faceva e fa tuttora sognare la musica di Modugno. Il nostro sogno – conclude l’imprenditore – sarebbe invece quello di farne un museo a lui dedicato!”
LORENZO ROSSO
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