Oltre 26 mila euro di liquidazione e oltre 11 mila euro per l’ultimo stipendio, anche se il loro compito è finito il 5 novembre: sono i due assegni che gli ex parlamentari della Regione Siciliana percepiranno a giorni. I 54 deputati non rieletti (su 90, ma i nuovi sono complessivamente “solo” 70) stanno incassando fondi per 2 mln complessivi. A scriverlo è Il Messaggero.
Con le nuove regole ogni deputato siciliano incassa una liquidazione che è pari a una intera mensilità base lorda (6.600 euro per via dei tagli) moltiplicata per 4 anni (il periodo di validità della riforma, entrata in vigore a gennaio 2014): il totale fa circa 26.400.
Ma adesso l’unico sacrificio chiesto ai deputati per incassare la liquidazione è l’accantonamento non più del 6,7% mensile ma di appena l’ 1% dello stipendio base (diaria esclusa), che equivale a 66 euro al mese. Il testo originario finito all’esame dell’Ars prevedeva la soppressione secca della liquidazione. Poi però è stato reintrodotto con queste nuove regole dall’emendamento firmato da Riccardo Savona, rieletto e indagato con l’accusa per truffa e appropriazione indebita nell’ambito di presunte compravendite immobiliari su cui indaga la guardia di finanza.