Annullata la misura cautelare, a carico di quattro indagati, coinvolti nell’inchiesta su una presunta truffa milionaria, nella gestione dell’accoglienza dei migranti, attraverso la falsificazione dei registri delle presenze degli ospiti. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale del Riesame di Palermo.
Il provvedimento del Gip del Tribunale di Agrigento imponeva l’obbligo di firma, e il divieto di contrarre con la pubblica amministrazione a carico di Francesco Morgante, 52 anni, Anna Maria Nobile, 49 anni, Giovanni Giglia, 56 anni, e Giuseppe Butticè, 57 anni, tutti di Favara, tra responsabili e soci della “Omnia Academy”, associazione che gestiva 15 centri di accoglienza sparsi fra le province di Agrigento e Caltanissetta.
Sempre il Riesame ha restituito un’abitazione, e alcuni conti correnti a Massimo Accurso Tagano, 50 anni, di Agrigento, ragioniere della stessa associazione.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Agrigento, presieduto da Alfonso Malato, aveva invece rigettato la richiesta di dissequestro di appartamenti, terreni, e conti correnti intestati agli altri indagati, e all’associazione “Omnia”. L’indagine, svolta sul campo dalla Procura di Agrigento e dalla Guardia di finanza, aveva portato a sei provvedimenti cautelari, e a un sequestro di beni per oltre un milione di euro.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
