I carabinieri della Tenenza di Favara, incaricati dal procuratore capo, facente funzioni, Salvatore Vella e dal pubblico ministero Giulia Sbocchia, hanno acquisito diversa documentazione, partendo dai certificati di sana costituzione e idoneità all’attività agonistica di Davide Licata, il dodicenne di Favara, che è morto mentre stava giocando a basket, nella palestra della scuola “Guarino” di via Capitano Basile.
Secondo i primi accertamenti, e le testimonianze di alcune persone informati dei fatti, Davide la scorsa settimana era svenuto mentre correva insieme a un amico, e i genitori non lo avrebbero mandato agli allenamenti nell’attesa di alcuni esami. I genitori dell’adolescente, quindi, avevano evidentemente pensato che quel malore della scorsa settimana non fosse probabilmente nulla di grave, e martedì s’è presentato agli allenamenti.
Dopo la seduta il ragazzino si è accasciato a terra, e nonostante l’intervento tempestivo del personale medico del 118 per lui non c’è stato purtroppo nulla da fare. La Procura ha disposto l’autopsia, esame che potrà dire con certezza come sia stato possibile che si fermasse all’improvviso il cuore di un dodicenne. Non risultano al momento iscritti nel registro degli indagati.