Spazio alle segnalazioni dei lettori.
Riceviamo e pubblichiamo l’articolo a firma dell’ing. Eros Bartolomeo.
Il problema del traffico stradale nel Comune di Agrigento è abbastanza noto. E’ altrettanto nota la presenza di buche su molte arterie della città che creano agli automobilisti ed ai motociclisti un vero e proprio percorso ad ostacoli, ostacoli che potrebbero tramutarsi in brutti e gravi incidenti.
Il mio “protagonismo civico” lo faccio spesso e volentieri segnalando agli organi competenti le criticità che riscontro, ponendo in essere anche soluzioni, come quando fu per l’utilizzo della galleria Spinasanta al doppio senso di circolazione. Lo feci il giorno dopo la chiusura (pubblicamente su Facebook, ma anche tramite le vie ufficiali), proponendo ad Anas, Comune e Regione Sicilia la mia semplice soluzione, in un primo tempo bocciata dalla stessa Anas tramite mail, ma che poi è divenuta l’unica possibile, anche grazie alla fattiva collaborazione del sindaco Calogero Firetto e degli onorevoli dell’M5S Giovanni Di Caro e Michele Sodano, per snellire il traffico veicolare, in special modo quello pesante, che stava arrecando gravi danni e disagi a gran parte della cittadinanza che gravitava attorno al Quadrivio Spianasanta.
Lo stesso Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è abbastanza chiaro nella “II° Direttiva sulla corretta ed uniforme applicazione delle norme del codice della strada in materia di segnaletica e la manutenzione“:
“Salvo casi specifici eccezionali, imposizioni di un limite massimo di velocità inferiore a 30 km/h appaiono francamente eccessive.”
E’ chiaro che chi ha posto quel limite in Via Imera lo ha fatto per tutelare gli interessi del Comune da “debiti fuori bilancio” per via di incidenti che potrebbero avvenire su quella strada, qualunque avvocato potrebbe però tirare fuori, invece, queste parole del MIT e, probabilmente, non avrà difficoltà ad avere ragione di fronte ad un giudice.
Potrebbero forse avere senso questi limiti per brevi periodi di tempo (una o 2 settimane al massimo) e per brevi tratti stradali, ma dopo anni in cui non vengono nemmeno effettuati lavori di ripristino e per decine di km su tutto il territorio cittadino, francamente, hanno poco senso ed è evidente la mancanza di un piano strategico per sopperire a tali problematiche.
E’ chiaro che se verranno evidenziate responsabilità oggettive a ditte che hanno effettuato i lavori su quelle strade, dovranno essere loro stesse a rifarli “a regola d’arte”, e devono essere comminate, evidentemente, le giuste sanzioni; d’altro canto il Comune è, con ogni probabilità, in un momento di grave crisi finanziaria, ma non possono essere rinviati i lavori di ripristino, si deve cercare di risolvere i problemi evidenziati, si facciano anche debiti fuori bilancio prima dei danni e non si attenda che vengano pagati esosi danni ex post, a danno avvenuto.
La città ha bisogno di essere “curata”, la soddisfazione degli utenti (customer satisfaction) deve essere elevata, la segnalazione del semplice cittadino deve essere anticipata dai settori di controllo che hanno questa funzione: non si deve attendere che le buche diventino tante e così pericolose, bisogna pretendere dalle ditte che effettuano specifici lavori sulle nostre strade che lo facciano nel migliore dei modi, senza dover ritornare sullo stesso posto a distanza di poco tempo per effettuare nuovi scavi e ripristini che lasciano il tempo che trovano. E se le segnalazioni, invece, arrivano copiose dai cittadini, evidentemente, si è già in forte ritardo!
Eros Bartolomeo
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