LICATA. E’ tutto pronto nella sezione numero 1, che ha sede nella scuola media “Guglielmo Marconi”, dove la commissione presieduta dal magistrato Bartolo Salone, che il 13 giugno scorso aveva proclamato il sindaco Pino Galanti, oggi proclamerà i 24 consiglieri comunali neo eletti. La commissione ha prima eseguito la verifica dei verbali, giunti dalle 42 sezioni elettorali, relativi all’elezione del sindaco ed ha ultimato i controlli su quelli relativi al voto per le liste ed i candidati al Consiglio comunale.
Le operazioni dovrebbero essere concluse stamattina e poi ci sarà, quasi certamente, la proclamazione. In Consiglio comunale, a fare il pieno è stata la coalizione che sosteneva la candidatura di Pino Galanti, che secondo quanto si legge sul sito dell’assessorato regionale delle Autonomia Locali e della Funzione Pubblica, ha ottenuto ben 19 consiglieri comunali su 24.
Ecco, nel dettaglio, i candidati che dovrebbero avere ottenuto un seggio: 6 consiglieri a Il Domani: Giuseppe Russotto (primo degli eletti), Vera Lauria (la donna più votata), Carmelinda Callea, Alessio Munda, Gabriella Di Franco, Andrea Carella. Cinque consiglieri a Licata in volo: Andrea Burgio, Violetta Callea, Francesco Moscato, Baldo Augusto e Vincenzo Graci. Quattro consiglieri a Impegno Primario: Angelo Iacona, Martina Farruggio, Giuseppe Peruga, Giuseppe Scozzari. Tre consiglieri a Resto a Licata: Piera Di Franco, Lillo Scrimali e Salvatore Posata. Un consigliere a Forza Italia: Giuseppe Ripellino.
Tre consiglieri al Movimento Cinque Stelle: Vincenzo Carità, Melania D’Orsi e Domenico Cuttaia. Due consiglieri a Noi con Salvini – Lega: Anna Triglia e Gaetano Aronica.
Restano fuori dal Consiglio le liste Licata un bene comune che sosteneva Gianluca Mantia (che si è fermata al 3,57 per cento) e Marinai di Licata – Fratelli d’Italia che con 764 voti ha riportato il 4,50% quindi senza raggiungere il quorum. Torna in consiglio comunale l’ex presidente Pino Ripellino, unico eletto in Forza Italia con 600 preferenze. L’aula dell’Aquila nera ospiterà anche i consiglieri della Lega. Non ci sarà la seconda arrivata tra i sindaci, Annalisa Tardino perché per una manciata di voti, una decina non ha raggiunto il 20%. Intanto il neo sindaco Galanti è al lavoro per definire la squadra che lo affiancherà in questa avventura amministrativa. In campagna elettorale sono stati indicati tre dei 5 assessori che comporranno la giunta e cioè: Angela Mugnos, Salvatore Lombardo ed Angelo Vincenti. Si va verso la conferma di Lombardo e Vincenti (che non dovrebbe essere il vice sindaco come invece era negli accordi pre elettorali), e la revoca di Mugnos. Quindi all’appello ne mancherebbero altri tre e la discussione sulla spartizione degli incarichi non è certamente idilliaca. Tant’è che a distanza di una settimana dall’elezione ancora non è stata varata la giunta. Incandescente anche la discussione sulla carica di presidente del Consiglio comunale che sembra essere oggetto di contesa da più parti. Da un lato c’è Giuseppe Russotto, che con i suoi 1.382 voti personali di preferenza ha ottenuto il pass per la presidenza, così come potrebbe essere indicata una donna ed in questo caso la più votata della lista Il Domani, come Russotto, cioè Vera Lauria. Ma c’è anche la possibilità di riconfermare l’ex presidente del Consiglio comunale, Carmelinda Callea che ha superato, pure lei le 700 preferenze. Insomma i tre “detengono” il 30 per cento del pacchetto di voti ottenuti dal neo sindaco Galanti. Il quadro sarà molto chiaro nei prossimi giorni quando sarà nominata la giunta e si procederà alla convocazione della prima seduta dell’assemblea cittadina, con il numero degli inquilini ridotto da 30 a 24. Convocazione che dovrebbe essere stabilita entro la prima decade del mese di luglio. Ma mentre si parla di nomine e di incarichi la città necessita di una riorganizzazione generale perché ci sono molti settori da sistemare. In primis la parte burocratica del Comune, dove in servizio è rimasto un solo dirigente, l’ingegnere Vincenzo Ortega visto che tutti gli altri sono andati in pensione e non sono stati, finora, rimpiazzati.