LICATA. I carabinieri stanno seguendo la pista “politica” per far luce sull’intimidazione col fuoco subita da un assistente parlamentare del gruppo Popolari ed autonomisti dell’Assemblea regionale siciliana. Nella notte tra domenica ed ieri, infatti, le fiamme hanno distrutto il portone dell’abitazione in via Amendola a Licata, di Antonio Pira, 41 anni, assunto come “assistente parlamentare all’Ars” lo scorso mese di marzo, dal presidente del gruppo autonomista, Carmelo Pullara, pure lui licatese.

Il fatto si è verificato dopo la mezzanotte in via Giovanni Amendola, strada che collega il corso Serrovira al corso Roma, nel centro cittadino. Le fiamme al portone di ingresso di uno stabile nel quale abitano tre famiglie tra cui quella della madre di Antonio Pira, al secondo piano. Pira, che è anche il genero dell’ex vice sindaco di Licata, Totò Avanzato, scomparso il mese scorso ha sporto denuncia ai carabinieri della compagnia di Licata ed ha raccontato che nella nottata di lunedì, verso mezzanotte e mezzo, mentre dormiva è stato svegliato dai militari dell’arma che al citofono lo stavano informando di quanto accaduto. Praticamente non si era accorto di nulla. “Scendendo per strada – ha fatto mettere a verbale, Pira – ho potuto constatare che erano stato incendiato il portone di casa”. L’uomo ha fatto presente ai carabinieri che nelle adiacenze dell’abitazione della madre ci sono delle telecamere di videosorveglianze, sistemate nelle vie Bolzano, Percotto e nella stessa via Giovanni Amendola che potrebbero essere utili alle indagini. I carabinieri hanno aperto un fascicolo d’inchiesta ed attendono la relazione dei vigili del fuoco. L’assistente parlamentare inoltre ha riferito ai carabinieri che la scorsa estate ha subito un’altra intimidazione. Gli pneumatici della sua auto sono stati tagliati mentre la vettura era parcheggiata nei pressi del porto di Licata. Nella stessa nottata, mentre i carabinieri stavano eseguendo i rilievi in via Amendola, è arrivata la segnalazione di un incendio che aveva interessato una Kia Sorento di proprietà di una casalinga del luogo, residente in via Palma. Anche in questo caso sono intervenuti i pompieri per spegnere il rogo. Infine, lungo il corso principale sono state danneggiate le vetrine di due farmacie in corso Vittorio Emanuele, una gioielleria in corso Umberto ed un bar in piazza Duomo.
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