LICATA. Fanno pace davanti al giudice, chiedono scusa per la rissa che si è registrata nella palazzina dove abitano e si sono ripromessi di non litigare più. E dopo il “pentimento” è arrivata la scarcerazione. Protagonisti della vicenda 5 licatesi, che la scorsa settimana erano stati arrestati dai carabinieri intervenuti in contrada Piano Bugiades per sedare una lite. Furibonda, con tanto di bastoni e zappe. Una volta condotti davanti all’autorità giudiziaria, i 5 coinquilini si sono abbracciati chiedendosi scusa vicendevolmente. Il giudice li ha rimessi in libertà ma li ha sottoposti all’obbligo di firma.
Quanto accaduto a Licata ha davvero dell’inverosimile, ma soprattutto nella periferia della città non sono rare scene di questo tipo. Si assiste a urla, grida, rimproveri e spesso si arriva anche alle mani. E quando i carabinieri sono stati chiamati per l’intervento, allertati da altri vicini che erano rimasti basiti per le scene di violenza che hanno coinvolto uomini e donne, di due famiglie dirimpettaie, non è stato facile far tornare la calma. Tanto da dover ricorrere alla misura cautelare per poter sedare gli animi. Portati in caserma infatti, i 5 contendenti hanno continuato a dirsele di tutti i colori dopo essersele date in maniera pesante. Alcuni di loro hanno dovuto fare ricorso al pronto soccorso dell’ospedale San Giacomo D’Altopasso di Licata, dove sono stati medicati per graffi e qualche ematoma dovuto a qualche spinta di troppo.
L’arresto è stato disposto dal giudice per la presenza di oggetti atti ad offendere che i litiganti stavano brandendo quando, in contrada Piano Bugiades, alla periferia della città, sono arrivate le pattuglie dei militari dell’arma con tanto di sirene spiegate. Più esagitate le donne che anche di fronte all’ordine costituito hanno continuato la lite verbale, alternata a spintoni e tentativi di aggressione. I carabinieri sono stati davvero molto bravi ed hanno agito professionalmente per cercare di dividere i rissanti. Non si capisce e questo non è stato nemmeno spiegato al giudice, perché i due nuclei familiari si siano affrontati così a muso duro.
Pare per qualche rimprovero di troppo al figlio di una coppia, pare per rumori molesti, insomma tutte cose che in un condominio sembrano essere all’ordine del giorno. Una notte trascorsa in caserma e qualche altro giorno ai domiciliari è però servito per far ravvedere i vicini di casa che sono arrivati a darsele di santa ragione. Ed una volta davanti al giudice sono scoppiati in lacrime, si sono abbracciati ed hanno fatto pace. Per il momento sono tornati in libertà ma dovranno comunque subire un processo che sarà incardinato nei prossimi mesi. Quando il giudice che ha assistito alla scena, li ha rimessi in libertà i 5 vicini di casa hanno promesso di voler continuare a vivere in pace e serenità.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
