LICATA. Hanno tentato di fermare e identificare un ventiseienne ma il giovane in sella ad un ciclomotore, ha forzato l’Alt ed è scappato. Per tutta risposta i parenti aggrediscono e picchiano i carabinieri durante un posto di controllo,. Quattro persone – il ventiseienne, il padre e due zii – sono state arrestate. Dovranno rispondere delle ipotesi di reato di resistenza, minacce e lesioni a pubblico ufficiale. Su disposizione del sostituto procuratore di turno, titolare del fascicolo d’inchiesta immediatamente aperto, i quattro indagati sono stati posti ai domiciliari.
Si tratta del ventiseienne: Giuseppe Florio, del padre Angelo di 55 anni e degli zii del giovane Michele e Gioacchino, entrambi di 53 anni. I due carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Licata sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale “San Giacomo d’Altopasso”: i medici hanno diagnosticato loro escoriazioni e traumi giudicati guaribili in circa 10 giorni.
I carabinieri del “Norm” della compagnia di Licata erano impegnati in un ordinario controllo del territorio quando lungo la statale 123 hanno intimato l’Alt ad un ciclomotore. Un mezzo che – stando alle ricostruzioni ufficiali del comando provinciale dell’Arma di Agrigento – non si sarebbe fermato, forzando dunque il posto di blocco. I carabinieri hanno seguito quel ciclomotore. Occorreva identificare il giovane che lo stava guidando. Quando i carabinieri sono riusciti ad “agganciare” il giovane, gli sono stati chiesti i documenti. E’ in quel momento che i militari dell’Arma sarebbero stati accerchiati e aggrediti da numerosi – pare fossero una dozzina – licatesi: fra familiari e forse amici del giovane. Sono stati richiesti i “rinforzi” e altri militari si sono precipitati in supporto dei due carabinieri che, nel frattempo, sarebbero stati minacciati e colpiti con calci e pugni. Quando sono arrivati gli altri carabinieri, chiamati a supporto, diversi licatesi sono riusciti ad allontanarsi L’attività dei carabinieri della compagnia di Licata non s’è certamente conclusa con i quattro arresti. Le indagini proseguono per cercare di identificare gli altri presunti compartecipanti all’aggressione. Persone che rischiano, adesso, di venire denunciate alla Procura della Repubblica di Agrigento